Un robot lungo 10 mm fatto da quattro strati ed ispirato alla pastinaca, una famiglia di pesci (nome scientifico: Dasiatidi) che possono vantare un corpo piatto di forma romboidale.
Lo studio, pubblicato su Advanced Materials e portato avanti da Ali Khademhosseini, un professore di bioingegneria, vede infatti un robot basato in particolare sul tessuto di questo animale acquatico che ne imita la biomeccanica.
Si tratta di un campo, quello della robotica bioispirata, che sta facendo passi da gigante negli ultimi anni in quanto si è compreso che, per migliorare in generale i robot, è un bene ispirarsi a ciò che già fatto la natura con l’evoluzione.
Questo robot è costituito da vari strati composti da cellule viventi oppure da vari biomateriali che supportano la struttura fatta di elettrodi flessibili. Il robot è capace di Imitare la natura e le movenze, anche il battito classico delle pinne di questi animali.
Secondo Khademhosseini, questa tecnica che vede l’utilizzo di tessuti biologici uniti a tessuti perlopiù elettronici rappresenta una delle strade possibili per lo sviluppo di sistemi di ispirati estremamente efficiente.
Ma quali potrebbero essere i campi di utilizzo di questi speciali robot? Secondo lo scienziato, un campo di utilizzo potrebbe essere quello medico: potrebbe essere possibile, per esempio, rafforzare il tessuto muscolare cardiaco per i pazienti con problemi al cuore.
Fonti e approfondimenti
- UCLA Bioengineering leads development of stingray-inspired soft biobot | Engineering (IA)
- Electrically Driven Microengineered Bioinspired Soft Robots – Shin – 2018 – Advanced Materials – Wiley Online Library (IA), DOI: 10.1002/adma.201704189
- Autori ricerca: Su Ryon Shin, Bianca Migliori, Beatrice Miccoli, Yi‐Chen Li, Pooria Mostafalu, Jungmok Seo, Serena Mandla, Alessandro Enrico, Silvia Antona, Ram Sabarish, Ting Zheng, Lorenzo Pirrami, Kaizhen Zhang, Yu Shrike Zhang, Kai‐tak Wan, Danilo Demarchi, Mehmet R. Dokmeci, Ali Khademhosseini
- Crediti immagine: UCLA Engineering