Bioplastica fatta con scarti, pelle e squame di pesci e alghe rosse

Lucy Hughes, la ventiquattrenne che ha vinto il premio James Dyson con la sua bioplastica fatta a base di pelle e squame di pesci

Bioplastica a base di squame e pelle di pesci e di alghe rosse: è con questa invenzione che Lucy Hughes ha vinto il premio internazionale James Dyson del 2019, come specifica il sito della BBC.
il materiale, denominato MarinaTex, ha permesso alla giovane, che ha studiato design dei prodotti all’Università del Sussex, di vincere un premio in denaro di 30.000 sterline.

Il James Dyson è un premio internazionale a cui possono partecipare giovani e studenti con le loro invenzioni che “devono risolvere un problema”. Il concorso è gestito dalla James Dyson Foundation.
La giovane ha avuto l’idea di creare una bioplastica a base di scarti e pelle di pesce quando ha visitato un impianto di trasformazione del pesce con il proposito di capire se questa tipologia di rifiuto poteva avere un valore.

Questo impianto trattava scarti quali esoscheletri, frattaglie varie e sangue di animali marini, pesci, crostacei e molluschi nonché la pelle di pesce con tutte le squame.
È stata proprio la pelle e le squame ad attrarre subito l’interesse della giovane ricercatrice che ha utilizzato queste due tipologie di scarto come base di uno nuovo materiale plastico, che può essere fatto anche di fogli sottili, usando come legante delle alghe rosse.

Il risultato è una plastica traslucide e flessibile che vanta una resistenza alla trazione superiore rispetto al materiale che di solito oggi si utilizza per fare i sacchetti di plastica, ossia il polietilene a bassa densità (LDPE).

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