
Un metodo brevettabile per utilizzare l’emoglobina del sangue degli animali per generare bioplastiche è stato ideato da un team di ricercatori della Teagasc, un istituto di ricerca e sviluppo nel settore agroalimentare della Repubblica d’Irlanda, come spiega un comunicato emesso oggi sul sito ufficiale dello stesso istituto.[1]
In effetti il sangue può essere considerato come uno dei sottoprodotti della catena di lavorazione della carne meno sfruttati. Attualmente una porzione del plasma, considerata come di “alto valore”, può effettivamente essere separata dal sangue stesso e utilizzata in alcuni settori ma un’altra grande frazione di globuli rossi di “valore inferiore” deve essere smaltita e questi processi smaltimento di solito hanno costi molto alti.
Alla Teagasc hanno sviluppato un nuovo metodo per utilizzare l’emoglobina del sangue degli animali per generare bioplastiche. Queste ultime, poi, potrebbero essere usate, solo per fare qualche esempio, come materiale per l’imballaggio, una caratteristica che permetterebbe di ridurre la nostra dipendenza dal pretorio e di creare quella che il comunicato della Teagasc chiama come una ” bioeconomia circolare”.
Nel processo ideato dai ricercatori, come spiega Carlos Alvarez, uno degli scienziati impegnati nel progetto, l’emoglobina del sangue degli animali diventa l’elemento costitutivo principale delle pellicole di bioplastica. Lo stesso ricercatore spiega che al momento il team sta sviluppando ulteriori miglioramenti per indurre proprietà meccaniche più efficienti nelle pellicole di bioplastica. Inoltre lo stesso team sta cercando di capire come innestare questo nuovo metodo di generazione di bioplastica all’interno dei processi dell’industria alimentare irlandese.[1]