
Bloccando l’azione di un particolare ormone nelle cellule immunitarie umane si può ottenere un rischio più basso di malattie cardiache secondo un nuovo studio presentato ad una conferenza dell’American Physiological Society (APS) a Estes Park, Colorado.
I ricercatori, come spiega il comunicato stampa, hanno infatti scoperto che bloccando il recettore dei mineralcorticoidi (MR), una proteina coinvolta nel mantenimento dei livelli di sale e acqua nel corpo e che è presente nelle cellule immunitarie, può essere ridotto il rischio di patologie come gli infarti e ictus.
Livelli più alti di aldosterone, un ormone che regola il bilancio idrico, sono infatti collegati a rischi maggiori di queste patologie. Questo ormone è collegato direttamente al recettore dei mineralcorticoidi dato che può attivarlo o disattivarlo. Quando si invecchia, i livelli di questo recettore aumentano e ciò contribuisce all’aumento delle malattie cardiache.
I ricercatori hanno svolto esperimenti sui topi e si sono accorti che i ratti senza MR erano caratterizzati da un livello minore di infiammazione vascolare e da placche (sostanze grasse che si accumulano sulle pareti delle arterie) più piccole.
Secondo i ricercatori, questi risultati suggeriscono “che una diminuzione dell’infiammazione della placca dal blocco degli MR può contribuire al miglioramento dei risultati osservati negli studi clinici con antagonisti degli MR”.
Pertanto proprio i recettori dei mineralcorticoidi possono essere un ottimo bersaglio terapeutico per le malattie aterosclerotiche e per gli infarti e gli ictus, come dichiara Joshua Man, ricercatore del Tufts Medical Center di Boston, uno degli autori dello studio.
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