
L’impatto che i recenti blocchi dovuti alla pandemia di COVID-19 hanno causato sulla fauna selvatica è stato oggetto di studio di una nuova analisi scientifica i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Ecology & Evolution.
I ricercatori della società Max Planck hanno analizzato gli effetti di quella che qualcuno ha denominato “antropausa” sugli animali sottolineando, in parte, quello che già avevamo visto tramite video e notizie varie sul Web: in molte aree popolate diversi animali selvatici sono stati visti aggirarsi tra le strade cittadine, cosa che è avvenuta, per esempio, anche in Italia, sia sulla terraferma che nelle acque.
Lo studio conferma anche, però, che diverse specie animali che si erano abituate alla vita caotica cittadina e che sostanzialmente si cibano dei rifiuti degli esseri umani, come gabbiani e ratti, solo per citarne due, hanno avuto grosse difficoltà “a sbarcare il lunario” senza gli esseri umani in giro e con ristoranti e attività simili chiusi.
“In tutto il mondo, i biologi sul campo hanno dotato gli animali di dispositivi di localizzazione in miniatura. Questi biologger forniscono una miniera d’oro di informazioni sul movimento e sul comportamento degli animali, che ora possiamo sfruttar
e per migliorare la nostra comprensione delle interazioni uomo-fauna selvatica, con vantaggi per tutti”, spiega Christian Rutz, un biologo dell’Università di St Andrews, Inghilterra, l’autore principale dello studio.
Approfondimenti
- Covid-19 lockdown reveals human impact on wildlife | Max-Planck-Gesellschaft (IA)
- COVID-19 lockdown allows researchers to quantify the effects of human activity on wildlife | Nature Ecology & Evolution (IA) (DOI: 10.1038/s41559-020-1237-z)