In una ricerca apparsa sul Journal of Clinical Psychiatry si cita il brain training come metodo effettivo e promettente per quanto riguarda il contrasto al disturbo bipolare. Secondo i ricercatori, regolari esercizi cerebrali potrebbero rappresentare un metodo non farmaceutico promettente per tutti i pazienti che soffrono di disturbo bipolare.
Lo studio è stato realizzato da un gruppo di ricercatori del McLean Hospital, Massachusetts.
Secondo Eve Lewandowski, una delle autrici dello studio che tratta proprio i pazienti con disturbo bipolare o schizofrenici al McLean, “i problemi con la memoria, la funzione esecutiva e la velocità di elaborazione sono sintomi comuni del disturbo bipolare e hanno un impatto diretto e negativo sul funzionamento quotidiano di un individuo e sulla qualità della vita globale”. La dottoressa fa dunque intendere che studi che approfondiscano questo disturbo e soprattutto metodi per contrastarlo sono sempre i benvenuti.
Lo studio si è avvalso della sperimentazione su vari pazienti affetti da disturbo bipolare di età compresa tra i 18 e i 50 anni. Questi pazienti sono stati sottoposti a vari esercizi su computer perlopiù incentrati su giochi in stile quiz (semplici problemi di matematica, individuazione di posizioni su mappe, domande relative alla cultura popolare, eccetera). Il gruppo ha potuto godere di netti miglioramenti cognitivi a seguito di sei mesi di sperimentazione.