Gli scienziati hanno scoperto nuove intuizioni sull’origine del buco nero supermassiccio, Sagittarius A*, al centro della Via Lattea. Secondo un recente articolo su Nature Astronomy, [1] questo buco nero si è probabilmente formato dopo un evento di fusione cosmica passato, che ha coinvolto un altro buco nero di una galassia satellite.
Come si è formato Sagittarius A*
La ricerca evidenzia il lavoro degli astrofisici che hanno utilizzato i dati dell’Event Horizon Telescope (EHT) per esaminare Sagittarius A*. L’EHT, che in precedenza aveva catturato la prima immagine di questo buco nero nel 2022, utilizza dati provenienti da più radioosservatori in tutto il mondo. Yihan Wang, un ricercatore post-dottorato presso l’UNLV, spiega che la rapida rotazione di Sagittarius A* e il suo disallineamento con il momento angolare della Via Lattea potrebbero essere la prova di una passata fusione di buchi neri.
Simulazioni astrofisiche
Attraverso simulazioni, i ricercatori hanno esplorato diversi modelli di crescita per comprendere meglio le proprietà di Sagittarius A*. Le loro scoperte suggeriscono che una fusione con rapporto di massa di 4:1 è la spiegazione migliore per le sue caratteristiche di rotazione uniche. Questa fusione, nota Wang, è probabilmente avvenuta circa 9 miliardi di anni fa, durante l’interazione della Via Lattea con la galassia Gaia-Enceladus. I risultati dello studio supportano la teoria secondo cui i buchi neri supermassicci possono crescere attraverso fusioni gerarchiche.
Implicazioni future
La scoperta ha implicazioni significative per la ricerca futura. Gli astrofisici ritengono che questa scoperta potrebbe aiutare a prevedere fusioni simili utilizzando rilevatori di onde gravitazionali spaziali, come il Laser Interferometer Space Antenna (LISA), il cui lancio è previsto per il 2035.