
Un buco nero definito come “insolitamente massiccio” è stato scoperto dagli astronomi dell’Università del Texas al centro di una delle galassie nane satelliti della Via Lattea, una piccola galassia denominata Leo I. Questa galassia nana sferoidale si trova ad una distanza da noi di circa 820.000 anni luce. Inserita nel gruppo locale, è considerata come una delle galassie nane della Via Lattea più lontane.
I ricercatori hanno misurato la quantità di materia oscura nella galassia
Come riferisce il comunicato che ha annunciato lo studio, questa galassia sembra non contenere quantità molto elevate di materia oscura. I ricercatori lo hanno scoperto misurando la densità della materia oscura nella galassia partendo dai bordi esterni per arrivare al centro tramite una tecnica speciale. Hanno in pratica misurato l’attrazione gravitazionale della materia oscura sulle stelle presenti nella galassia in base alla loro velocità: più velocemente si muovono, infatti, più deve essere presente materia oscura all’interno delle loro orbite.
Al centro dovrebbe trovarsi un buco nero supermassiccio
Utilizzando una particolare strumento collocato sul telescopio Harlan J. Smith di 2,7 metri dell’Osservatorio McDonald in Texas i ricercatori hanno ottenuto vari dati per creare un modello tramite il supercomputer del Texas Advanced Computing Center. Il modello suggeriva una sorpresa: al centro dovrebbe trovarsi un buco nero supermassiccio, uno insolitamente grande considerando le dimensioni della stessa galassia.
Il buco nero al centro di Leo I, infatti, dovrebbe essere un po’ meno massiccio di quello che si trova al centro della Via Lattea con la differenza che quest’ultima è ben più massiccia e contiene un numero di stelle ben più alto. Il buco nero dovrebbe avere una massa misurabile in milioni di masse solari.
Regione centrale precedentemente sconosciuta ai ricercatori
Il buco nero non è stato mai scoperto in precedenza perché, come spiegano i ricercatori, gli studi fatti fino ad ora non hanno potuto contare su una simulazione così complessa fatta con un supercomputer così potente. In pratica la regione centrale di questa galassia, quella più densa, risultava perlopiù sconosciuta agli scienziati. Quando i ricercatori hanno calcolato la quantità di materia oscura racchiusa nelle orbite delle stesse stelle essa è sembrata enorme. Una quantità così alta che deve esserci per forza un buco nero molto massiccio al centro.
Come fa un buco nero così massiccio a trovarsi al centro della galassia così piccola?
Questo ha sorpreso i ricercatori: il buco nero al centro di Leo I è quasi uguale, in termini di massa, a quello che c’è al centro della Via Lattea, un risultato senza precedenti che potrebbe riscrivere quello che sappiamo sui buchi neri supermassicci al centro delle galassie.
Attualmente i ricercatori non sanno spiegarsi perché un buco nero così grande massiccio si trovi in una piccola galassia sferoidale nana. Questo studio apre le porte a nuove analisi di questa galassia che, tutto d’un tratto, è diventata interessantissima.
Note e approfondimenti
- Dynamical Analysis of the Dark Matter and Central Black Hole Mass in the Dwarf Spheroidal Leo I – IOPscience (DOI: 10.3847/1538-4357/ac0c79)