
Il calamaro pinna lunga (Doryteuthis pealeii) è un calamaro facente parte della famiglia dei Loliginidae che vive soprattutto nell’Atlantico settentrionale, da Terranova al Golfo del Venezuela. Questo calamaro mangia quasi esclusivamente altri pesci ma durante l’autunno, e nelle acque al largo, può mangiare anche altri calamari. Tra l’altro questo cefalopode è utilizzato come modello in alcune ricerche scientifiche sugli assoni (proiezioni lunghe e sottili dei neuroni cerebrali).[3]
Un team di ricercatori della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), nonché di altri istituti, ha scoperto che il rumore delle pale eoliche delle turbine poste al largo degli Stati Uniti ne altera i comportamenti relativi all’alimentazione. Ian Jones, l’autore principale dello studio, pubblicato su Marine Environmental Research,[1] si ritiene preoccupato anche perché questo calamaro è molto importante non solo a livello ecologico ma anche a livello commerciale perché è una specie molto pescata.
E la cosa preoccupa ancora di più se si pensa che si prevede, nel corso di questi anni 2020 e nel corso degli anni 2030, l’installazione di diversi parchi eolici offshore al largo della costa nordorientale degli Stati Uniti.
I ricercatori hanno svolto studi sui calamari pinna lunga in vasche sperimentali. Hanno sottoposto i soggetti a registrazioni contenenti audio del rumore e delle pale eoliche offshore. I soggetti che erano sottoposti a questo rumore, rispetto a quelli che non erano stati sottoposti al rumore, mostravano delle probabilità più grandi di abbandonare la caccia alla preda, soprattutto quando il rumore iniziava nel corso della caccia. I calamari hanno bisogno di nutrirsi frequentemente ed interruzioni come queste possono essere pericolose per il loro comportamento alimentare.
Le pale delle turbine eoliche offshore, infatti, provocano dei “colpi di martello” circa ogni due secondi. Questo rumore può superare i 200 dB e può essere sentito fino a centinaia di metri di distanza mentre il tono stesso del rumore può andare da 100 Hz a oltre 10.000 Hz e può propagarsi per più di 10 km.
“Questo studio potrebbe aiutare a fare la differenza nel colmare questa lacuna di conoscenza e nell’aiutare gli sviluppatori e l’industria della pesca a essere più consapevoli dei potenziali impatti del rumore antropogenico sui calamari”, rivela Jones nel comunicato apparso sul sito della WHOI.[2]
Note e approfondimenti
- Study Finds that Offshore Pile Driving Noise Alters Feeding Behaviors of Longfin Squid – Woods Hole Oceanographic Institution (IA)
- Changes in feeding behavior of longfin squid (Doryteuthis pealeii) during laboratory exposure to pile driving noise – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.marenvres.2020.105250)
- Longfin inshore squid – Wikipedia in inglese (IA)