Un nuovo metodo per riciclare il calcestruzzo aggiungendo legno di scarto è stato creato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Scienze Industriali dell’Università di Tokio.
Aggiungendo legno al calcestruzzo riciclato, infatti, si può ottenere una sorta di nuovo materiale da costruzione che mostra, tra l’altro, una resistenza alla flessione maggiore rispetto al calcestruzzo di base.
Il calcestruzzo classico è fatto di due parti: l’aggregato, di solito fatto con pietrisco e ghiaia, e il cemento. Proprio la produzione di cemento è quella più malvista perché per produrlo si rilasciano grosse quantità di anidride carbonica nell’aria.
Questo spiega perché non è molto sostenibile utilizzare solo l’aggregato del vecchio calcestruzzo.
Per promuovere una vera economia circolare del calcestruzzo bisogna pensare ad un nuovo approccio.
Aggiungendo del legno di scarto e regolando la proporzione della miscela, il livello di pressione, di temperatura, di durata della pressatura e del livello dell’acqua, i ricercatori sono riusciti a trovare una giusta proporzione per ottenere un calcestruzzo con la massima resistenza.
Il legno è fondamentale perché contiene la lignina, un polimero organico altamente reticolato che va a riempire gli spazi vuoti del calcestruzzo fungendo da “adesivo” tra le varie parti.
“La maggior parte dei prodotti riciclati che abbiamo realizzato presentava una resistenza alla flessione migliore rispetto a quella del calcestruzzo ordinario”, riferisce Yuya Sakai. “Questi risultati possono promuovere un passaggio verso un’industria delle costruzioni più ecologica ed economica che non solo riduce i depositi di rifiuti di cemento e legno, ma aiuta anche ad affrontare il problema dei cambiamenti climatici”.