
Sarebbero almeno 115 le piccole isole del grosso arcipelago dell’Indonesia che probabilmente in futuro si troveranno sott’acqua o quasi. È l’innalzamento del livello del mare a causare il fenomeno, un innalzamento procurato dai cambiamenti climatici in corso. Ne parlano su The Conversation Noir Primadona Purba e Muhammad Maulana Rahmadi, due ricercatori dell’Università di Padjadjaran, Indonesia, con toni abbastanza allarmati.
Costa settentrionale dell’isola di Giava a rischio
Secondo i ricercatori, diversi istituti, tra cui l’Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione (BRIN) dell’Indonesia, calcolano che basterà un aumento di un metro del livello del mare per provocare una inondazione permanente della costa settentrionale dell’isola di Giava. Parliamo di uno dei luoghi con la densità di popolazione più alta del mondo.
Già oggi l’innalzamento del mare ha provocato l’affondamento di diverse parti di piccole isole. Gli scienziati credono che con l’innalzamento del mare, ci saranno onde più grandi che non faranno altro che “ridisegnare” le coste. I sedimenti terrestri delle stesse coste, poi, cadranno in mare causando inondazioni in altre aree.
Le isole indonesiane che vedono l’innalzamento marino più veloce
I due ricercatori hanno compiuto anche uno studio pubblicato da poco in cui spiegano che l’isola di Rondo, che si trova nello stretto di Malacca, ha perso 1856 m² di Terra ogni anno dal 1993 al 2009. In questa zona la velocità dell’innalzamento del livello del mare è stata in questi anni di 1,3 mm all’anno.
Tuttavia ci sono altre zone costiere in cui la velocità dell’innalzamento marino risulta ancora più sostenuta. Ad esempio nell’isola di Berhala, nella parte centrale dello stesso Stretto di Malacca, si è registrata una velocità di innalzamento di 3,46 mm all’anno mentre sull’isola di Nipah, vicino Singapore, c’è stata una velocità di innalzamento di 3,48 mm all’anno. Queste due isole hanno perso, rispettivamente, 3178 m² e 3409 m² di costa all’anno dal 1993 al 2009.
13 campi da calcio persi in sole cinque isole
Prendendo in considerazione solo cinque isole remote dell’Indonesia, gli scienziati calcolano che, in soli 10 anni, si è avuta una riduzione del territorio di 0,005 chilometri quadrati a 0,09 chilometri quadrati, una superficie paragonabile a quella di 13 campi da calcio.
Si tratta di calcoli effettuati anche tramite immagini satellitari. Gli scienziati spiegano che ormai i danni al clima sono irreversibili e che il livello del mare aumenterà comunque di un range che dovrebbe andare da 0,6 m a 1,1 m entro il 2100. Questo non vuol dire che si debba stare con le mani in mano: sforzi di mitigazione possono essere fatti. Ad esempio si possono piantare diversi alberi, tra cui il pino marittimo, sulle isole con le strutture sabbiose, per ridurre l’erosione e migliorare la compattezza del suolo.