
I cambiamenti climatici in corso sono una minaccia reale che potrebbe portare all’estinzione dei draghi di Komodo, uno degli animali che rappresentano un caso di gigantismo insulare tra i più caratteristici al mondo. Il riscaldamento globale e il conseguente innalzamento del livello del mare, infatti, secondo uno studio condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti, tra i vari istituti, anche dall’Università di Adelaide e dalla Deakin University, potrebbero ridurre ulteriormente gli habitat di questi animali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Ecology and Evolution.
Il drago di Komodo, detto anche varano di Komodo (Varanus komodoensis), è una sorta di lucertola gigante diffusa solo nelle isole indonesiane di Komodo, Rinca, Flores, Gili Dasami e Gili Motang.
Si pensa che attualmente siano rimasti solo 4000 esemplari, un livello negli ultimi anni mantenuto abbastanza stabile grazie alle varie strategie di conservazione messe in atto dalle autorità. Attualmente i draghi di Komodo vivono in riserve naturali ma probabilmente ci sarà bisogno di ampliare l’estensione di queste stesse riserve nel corso dei prossimi decenni per poter ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici su questo gruppo di animali.
Gli impatti causati dalle azioni umane sugli habitat di questi rettili si stanno avendo soprattutto sull’isola di Flores, come spiega Deni Purwandana, uno dei responsabili del Komodo Survival Program.
“I nostri modelli di conservazione mostrano che i draghi di Komodo su due grandi isole protette sono meno vulnerabili ai cambiamenti climatici. Tuttavia, anche questi habitat insulari potrebbero non fornire un’adeguata polizza assicurativa per la sopravvivenza della specie”, spiega Damien Fordham, professore associato dell’Istituto per l’ambiente dell’Università di Adelaide secondo il quale è urgente mettere in atto azioni immediate per mitigare gli effetti negativi del riscaldamento globale in corso su questi animali.