
Il cabozantinib, un farmaco inibitore composto da una piccola molecola, risulterebbe il più efficace per quanto riguarda il trattamento del carcinoma papillare renale metastatico secondo un comunicato emesso sul sito dello SWOG Cancer Research Network. I ricercatori descrivono i risultati che hanno ottenuto nei propri esperimenti in un nuovo studio pubblicato su The Lancet.
Test con sunitinib, cabozantinib, crizotinib e savolitinib
Il cancro del rene papillare metastatico o pRCC metastatico è un tipo di cancro del rene abbastanza raro per il quale non esistono trattamenti efficaci. In questo caso i ricercatori dello SWOG hanno effettuato uno studio su 147 pazienti rilevando che, tra vari farmaci mirati a questo tipo di cancro, compreso quello del trattamento standard, ossia il sunitinib (un inibitore del recettore della tirosina), il cabozantinib si dimostrava essere il più efficace.
Risultati: cabozantinib sembrava più efficace
I ricercatori, infatti, scoprivano che nei pazienti trattati con questo farmaco sussisteva una mediana di 9,2 mesi prima della progressione del cancro.
Tra i pazienti che invece erano stati trattati con sunitinib, in media passavano 5,6 mesi prima che il tumore progredisse.
I pazienti trattati con savolitinib e crizotinib ottenevano risultati ancora peggiori.
Inoltre i ricercatori scoprivano che, nel gruppo dei pazienti cabozantinib, il 23% poteva contare su una riduzione “significativa” delle stesse dimensioni del tumore, cosa che, per quanto riguarda i pazienti trattati con sunitinib, avveniva solo nel 4% dei casi.
L’entità della risposta è stata sorprendente
“L’entità della risposta è stata sorprendente”, riferisce Sumanta Pal, professore di oncologia medica del City of Hope nonché ricercatore presso lo City of Hope. “Abbiamo ancora molta strada da fare per aiutare a rendere la vita dei pazienti più lunga e migliore, ma abbiamo un nuovo trattamento standard per questi rari malati di cancro”.