Canidi ipercarnivori seguivano umani già 1,7 milioni di anni fa

Il canide ipercarnivoro individuato dai ricercatori probabilmente seguiva i primi gruppi umani che migrarono attraverso il Caucaso (credito: Mauricio Antón Supervisionato da Lordkipanidze and B. Martínez-Navarro)

Un animale con tratti somiglianti a quelli degli odierni cani diffuso nell’area dell’odierno Caucaso almeno 1,7 milioni di anni fa è stato individuato da un team di ricercatori a seguito di analisi di alcuni resti tra cui un frammento di mandibola con denti attaccati e un primo molare inferiore. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è stato realizzato da Saverio Bartolini-Lucenti, paleontologo dell’Università di Firenze, e dai suoi colleghi.

Esemplare della specie Canis (Xenocyon) lycaonoides

Secondo i ricercatori si trattava di un esemplare della specie Canis (Xenocyon) lycaonoides. Forse seguiva i primi gruppi di umani e faceva da “cane da caccia”, cosa che lo renderebbe uno dei degli esempi più antichi di cani da caccia in Europa.
I resti sono stati infatti trovati nei pressi di Dmanisi, Giorgia, e risalgono ad un periodo stimato tra 1,77 e 1,76 milioni di anni fa.

Canide ipercarnivoro

Secondo Bartolini-Lucenti si trattava di un canide ipercarnivoro, ossia un animale la cui dieta è composta per almeno il 70% da carne. Tuttavia il termine “cane”, come spiega Gizmodo, è abbastanza impreciso e, anche se l’esemplare apparteneva a quella specie, il nome stesso della specie è piuttosto fuorviante. Probabilmente questo animale, a livello tassonomico, era maggiormente collegato al genere Lycaon.
Secondo i ricercatori, potrebbe essere un antenato degli odierni licaoni africani originario dell’Asia orientale.

Denti grandi ed affilati

Delle dimensioni di un odierno lupo grigio, questo animale possedeva denti grandi ed affilati nella parte centrale della mascella, denti usati per sminuzzare i pezzi di carne. Aveva una faccia accorciata, tipica dei cani selvatici.

Età dei resti coincidono con arrivo dei primi umani nel Caucaso

Un aspetto interessante di nuovo studio sta nel fatto che l’età di questo fossile coincide con quella della prima presenza nella zona del Caucaso dei primi umani, probabilmente Homo erectus.
I resti trovati nell’area di Dmanisi mostrano che si tratta di un’area che può essere considerata un incrocio geografico e temporale del Vecchio Mondo, come spiega Adam Hartstone-Rose, un professore di scienze biologiche dell’Università Statale della Carolina del Nord che rilascia alcune dichiarazioni a Gizmodo ma che non è collegato allo studio.

Primissimo rapporto uomo-canidi

Quest’area è stata battuta da diversi gruppi umani che, in diversi periodi storici, sono migrati dall’Africa verso l’Europa e verso l’Asia. Alcuni di questi gruppi, evidentemente, venivano seguiti da cani selvatici, una delle prime forme ancestrali di quel rapporto tra umani e canidi che poi si sarebbe rinsaldato nel corso delle epoche successive quando gli stessi gruppi umani cominciarono ad addomesticare i primi discendenti dei lupi eurasiatici.
I lupi appartengono ad un gruppo diverso da quello discusso in questo studio, come fa notare Gizmodo, ma è comunque interessante l’ipotesi relativa a questo comportamento sociale convergente, quello tra uomo e canidi, che si è ripetuto anche con altre specie di canidi per poi protrarsi fino ad oggi.

Note e approfondimenti

  1. Humans Lived Alongside Dog-Like Creatures in Prehistoric Europe, Fossil Suggests (IA)
  2. The early hunting dog from Dmanisi with comments on the social behaviour in Canidae and hominins | Scientific Reports (IA) (DOI: 10.1038/s41598-021-92818-4)
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