Il cannabidiolo, il composto chimico principale che si trova nella cannabis e in generale nelle piante di canapa, può essere un forte elemento di contrasto ai batteri Gram-positivi.
Tra questi ultimi possono essere trovati anche batteri che sono causa di gravi infezioni, come lo Streptococcus pneumoniae e lo Staphylococcus aureus.
Il livello di contrasto a questi batteri risulterebbe simile a quella di un antibiotico, secondo un nuovo studio presentato all’incontro annuale dell’American Society for Microbiology.
Questo composto, che non è psicoattivo e che può essere estratto dalla cannabis, è stato già approvato negli Stati Uniti per trattare una forma di epilessia.
Viene inoltre studiato già da diversi anni perché potrebbe rivelarsi risolutivo per il contrasto a molte altre patologie, anche molto diverse tra loro, come l’ansia o le infiammazioni.
Tuttavia il suo potenziale come antibiotico non è stato mai analizzato a fondo e proprio la ricerca condotta da Mark Blaskovich, ricercatore del Centre for Superbug Solutions dell’Università del Queensland, colma questo vuoto ottenendo risultati positivi.
I ricercatori hanno infatti scoperto che questa sostanza risulta “straordinariamente efficace” nell’eliminare molti tipi di batteri Gram-positivi, inclusi quelli che possono essere classificati come “superbatteri” in quanto oramai resistono agli antibiotici più diffusi.
Anche se nulla vieta di pensare che poi questi batteri potrebbero adattarsi anche ad un nuovo eventuale antibiotico basato sul cannabidiolo rendendo inutile pure quest’ultimo.
“La combinazione di attività antimicrobica intrinseca e il potenziale per ridurre i danni causati dalla risposta infiammatoria alle infezioni è particolarmente attraente”, riferisce il ricercatore lasciando intendere che nuovi farmaci di tipo antibiotico basati proprio sul cannabidiolo potrebbero essere prodotti in futuro per l’utilizzo umano, anche se, come sempre in questi casi, ulteriori e molto più approfondite indagini, nonché diverse fasi sperimentali, dovranno essere superate.