
L’Asia deve fare di più per abbandonare la sua dipendenza dal carbone secondo una dichiarazione rilasciata ieri dal capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Guterres si è infatti rivolto soprattutto ai paesi asiatici che, in relazione alla crisi climatica che è la “questione determinante del nostro tempo”, devono superare quella che è una grave minaccia, ossia l’utilizzo intensivo del carbone.
La dichiarazione è avvenuta durante una conferenza dell’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN) sabato a Bangkok. I paesi in questione dovrebbero riformare le proprie politiche energetiche e dovrebbero cominciare a farlo presto.
Il carbone resta una delle fonti di energia non rinnovabili tra le più utilizzate, in particolare nei paesi del sud-est asiatico. In queste aree lo sviluppo economico degli ultimi decenni ha contribuito ad un consumo ancora maggiore, il tutto a costo dell’ambiente.
I paesi non sembrano certo fare marcia indietro: la Thailandia sta infatti investendo sempre di più nei combustibili fossili così come anche il Vietnam che prevede di costruire nuovi impianti per la produzione di carbone. Questo senza parlare della Cina dove l’utilizzo del carbone non ha pari in nessun’altra parte del mondo.
Guterres ha inoltre fatto accenno ai Rohingya, uno gruppo etnico, perlopiù di religione musulmana, che risiede in Myanmar e che è stato oggetto di persecuzioni dato che quasi 750.000 persone di questa etnia si sono dovute trasferire forzatamente in Bangladesh nel solo 2017. Lo stesso capo delle Nazioni Unite, dunque, ha esortato il Myanmar ad affrontare questa questione.