
Un caso di febbre emorragica Congo-Crimea viene segnalato dall’agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito. Il caso di infezione riguarda una donna che vive in Inghilterra a cui è stata diagnosticata questa particolare malattia virale che si diffonde tramite le zecche agli animali, in particolare quelli da allevamento e, da questi ultimi, può poi trasmettersi anche agli esseri umani.
La donna rimasta infetta
È considerata endemica in diverse aree dell’Africa, del Medio Oriente, dell’Asia e dei Balcani. Proprio la donna del Regno Unito era stata recentemente in una zona dell’Asia centrale. La donna è stata ricoverata al Royal Free Hospital di Londra.
La dichiarazione è stata fatta dalla Dott.ssa Susan Hopkins, un consulente medico dell’agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA). Nello stesso comunicato si premette che il rischio per il pubblico rimane comunque molto basso. Prima del caso riguardante la donna c’erano stati solo altri due casi riguardanti questa febbre emorragica nel Regno Unito, uno registrato nel 2012 e uno nel 2014.[1]
Sintomi che la febbre emorragica Congo-Crimea può provocare
Tra i sintomi che la febbre emorragica Congo-Crimea può provocare ci sono dolori muscolari, la febbre, una maggiore sensibilità alla luce, il vomito, il dolore addominale e anche sintomi di tipo psichico come confusione, aggressività e sbalzi di umore, come riferisce un articolo di Forbes.[3]
Non esistono cure o vaccini per l’infezione, né per gli animali né per gli esseri umani. Si esegue un trattamento standard tramite il quale si tengono sotto controllo le condizioni del paziente e eventuali altre infezioni collegate.
Trasmissione nei confronti degli esseri umani
La febbre emorragica Congo-Crimea e provocata dal virus Crimean-Congo hemorrhagic fever orthonairovirus (CCHFV).
La trasmissione nei confronti degli esseri umani può accadere tramite il contatto con fluidi corporei o le feci degli animali (o degli altri esseri umani) infetti oppure, più raramente, tramite il morso o il contatto con i fluidi delle zecche portatrici.[2] Queste zecche fanno da serbatoio ambientale nonché da vettori del virus. Tra le specie di zecche portatrici identificate ci sono diverse decine di specie dei generi Haemaphysalis e Hyalomma. Il virus può infettare diverse specie di animali, tra cui la lepre europea, i ricci e i ratti a mammelle multiple (Mastomys). Il virus può comunque infettare anche alcuni da allevamento, come le pecore, le capre e i bovini anche se questi animali tendono a non mostrare sintomi.[4]