
I vulcani possono essere responsabili sia dell’immissione che della rimozione di anidride carbonica nell’atmosfera del nostro pianeta ma in generale agiscono come una sorta di “valvola di sicurezza” per il clima e stabilizzano quest’ultimo a lungo termine. E ciò vale soprattutto per gli archi vulcanici continentali, catene di vulcani come quella presente in Kamchatka, Russia, o quella delle Ande nel sud America.
È l’interessante conclusione un team di ricercatori dell’Università di Southampton che, collaborando con colleghi di altri istituti, hanno voluto analizzare l’impatto dei vulcani sulla Terra, sugli oceani e sull’atmosfera terrestre nel corso degli ultimi 400 milioni di anni.
Tom Gernon, un professore di scienze della terra a Southampton, spiega che la stessa erosione della superficie terrestre fa da “termostato geologico” in quello che comunque rimane un sistema molto complesso.
I ricercatori hanno usato algoritmi di apprendimento automatico altrettanto complessi per ricostruire i processi della tettonica placche ed identificare le principali interazioni nel corso del tempo. Alla fine scoprivano che proprio gli archi vulcanici continentali rappresentano il fattore principale per quanto riguarda la stabilità dell’atmosfera. Almeno così è stato nel corso degli ultimi 400 milioni di anni.
Le catene di vulcani sono responsabili, infatti, dei livelli di erosione più alti e veloci sulla Terra perché le stesse rocce vulcaniche sono per costituzione frammentate e reattive a livello chimico. In pratica vengono erose molto più velocemente e altrettanto velocemente finiscono nei mari innescando vari processi che, alla fine, possono portare all’aumento o alla diminuzione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Come spiega lo stesso Gernon, purtroppo, ciò non significa che i vulcani ci salveranno: “Oggi, i livelli di CO2 atmosferica sono più alti che mai negli ultimi 3 milioni di anni e le emissioni causate dall’uomo sono circa 150 volte maggiori delle emissioni di CO2 vulcaniche. Gli archi continentali che sembrano aver salvato il pianeta nel profondo passato semplicemente non sono presenti ad un livello tale che possa aiutare a contrastare le attuali emissioni di CO2”.
Note e approfondimenti
- Global chemical weathering dominated by continental arcs since the mid-Palaeozoic | Nature Geoscience (IA) (DOI: 10.1038/s41561-021-00806-0)