
Eseguendo approfonditi test genetici dei resti di più di 100 cavalli (o parenti prossimi degli odierni cavalli), un team di ricercatori è giunto alla conclusione che l’addomesticamento di questo animale, fondamentale nel corso della storia umana, non è avvenuto nell’area dell’Anatolia, come da sempre pensato. Probabilmente, secondo i ricercatori, che hanno pubblicato il proprio studio su Science Advances, i cavalli sarebbero infatti stati addomesticati nelle aree della steppa eurasiatica e poi importati nelle regioni del Caucaso e dell’Anatolia.
La teoria riguardante la domesticazione del cavallo nell’area dell’Anatolia esiste da diversi anni. In questa regione, oggi appartenente perlopiù alla Turchia, sono state trovate le principali tracce di addomesticamento o di questo animale da parte dall’uomo, con le stime che hanno fatto risalire l’addomesticamento dei cavalli intorno a 5500 anni fa.
La teoria dell’Anatolia ha avuto abbastanza successo anche perché questa regione ha in effetti una storia lunga di sfruttamento e di selezione degli equidi.
Tuttavia i ricercatori credono che il primo vero addomesticamento dei cavalli sia avvenuto nella steppa eurasiatica e che poi questa usanza sia stata trasmessa alle altre popolazioni dell’Anatolia 4000 anni fa, nel pieno dell’età del bronzo.
I resti di cavalli analizzati dai ricercatori sono stati ritrovati in otto siti dell’Anatolia del Caucaso e risalgono ad un periodo compreso tra 2500 e 11000 anni fa. Alcuni dei resti mostrano chiaramente che provenivano da cavalli selvatici e non da cavalli addomesticati. Hanno scoperto inoltre che i lignaggi dei moderni cavalli sono apparsi intorno 2000 anni fa e il cambiamento dei colori del loro mantello ha suggerito ricercatori che furono portati nell’area dell’Anatolia da altre regioni. Probabilmente dal Caucaso e dalle aree più vicine al Mar Nero.
Approfondimenti
- Ancient DNA shows domestic horses were introduced in the southern Caucasus and Anatolia during the Bronze Age | Science Advances (IA) (DOI: 10.1126/sciadv.abb0030)