
L’astronave di una civiltà intelligente aliena potrebbe aggirarsi nel nostro sistema solare per poi mandare piccole sonde a scandagliare e a visitare i vari pianeti, compresa la Terra. È l’ipotesi molto interessante formulata da due scienziati, Avi Loeb, astronomo di Harvard già noto per diversi altri studi condotti negli anni passati sulla possibilità dell’esistenza di vita intelligente, e Sean M. Kirkpatrick, responsabile dell’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) del Pentagono. Lo riferisce, in un nuovo articolo, Space.com.
Lo strano asteroide Oumuamua
I due scienziati hanno anche Pubblicato uno studio intitolato “Physical Constraints on Unidentified Aerial Phenomena”[1] realizzato anche grazie alla collaborazione con il Dipartimento della Difesa (DoD).
Negli ultimi mesi lo stesso Loeb aveva fatto discutere tanto per le sue ricerche sull’asteroide Oumuamua, rilevato per la prima volta nel 2017 e considerato un elemento esterno al sistema solare giunto in qualche modo nel nostro quartiere galattico. Tuttavia la sua forma allungata, il suo movimento strano che lo vede allontanarsi dal Sole in accelerazione e diverse altre caratteristiche hanno fatto pensare ad un’astronave aliena, teoria corroborata dallo stesso Loeb.
La piccola meteora “atterrata” sulla Terra
E c’è di più: prima dell’avvicinamento di questo asteroide alla Terra c’era stato l’impatto, sul nostro pianeta, di una piccola meteora, anch’essa proveniente dall’esterno del sistema solare, grande circa un metro. Denominata IM2, questa cometa è stata messa in collegamento con Oumuamua dallo stesso Loeb che ha iniziato a riflettere seriamente sulla possibilità che essa possa essere una sonda dell’ipotetica astronave. Lo scienziato ha ipotizzato che questo strano asteroide a forma di sigaro che si muove in maniera altrettanto strana nel nostro sistema possa essere realtà un’astronave aliena che rilascia piccole sonde ogni volta che compiono avvicinamento alla Terra.
Si tratta di una tecnica che, tra l’altro, viene usata anche dalla NASA durante le missioni sui vari corpi del sistema solare: la sonda viene inizialmente attratta dalla forza gravitazionale del Sole o di un pianeta e poi, grazie a particolari manovre, approda sulla superficie dell’obiettivo.
L’obiettivo degli alieni? Studiare la Terra
Loeb e Kirkpatrick ipotizzano che queste sonde sarebbero piccole dunque non rilevabili dai nostri telescopi. Una volta avvicinatesi al nostro pianeta rallenterebbero nell’atmosfera per evitare di surriscaldarsi troppo e quindi di incendiarsi. L’obiettivo degli alieni? Studiare quello che è a tutti gli effetti il pianeta più interessante del sistema, ossia il nostro, un corpo roccioso con tanta acqua liquida.
Civiltà potrebbe anche non esistere più
Tuttavia questa stessa civiltà potrebbe anche non esistere più oggi. Considerando che la via Lattea è vecchia miliardi di anni, è possibile che centinaia di milioni di anni fa una civiltà abbia costruito un’astronave per poi mandarla in giro in maniera autonoma per la galassia a “seminare” sonde sui vari pianeti dei sistemi a cui va incontro. In tutto questo tempo questa civiltà potrebbe essersi persino estinta o essersi trasformata in qualcosa che per noi è inconcepibile.