Celle a combustibile, nuovo efficiente catalizzatore di nanoparticelle creato da ricercatori

Abstract grafico dello studio (credito: DOI: 10.1016/j.apcatb.2020.118626)

Un nuovo posso avanti per quanto riguarda il comparto della tecnologia delle celle a combustibile è stato realizzato da un team di ricercatori dell’Università Statale di Washington.
Nello specifico i ricercatori hanno realizzato un nuovo catalizzatore fatto di nanoparticelle definito come “unico ed economico” che potrebbe rendere le celle a combustibile a ossido solido (SOFC) molto più efficiente e meno inquinanti, una cosa che permetterebbe loro di sostituire anche i motori a combustione per alimentare veicoli.

Nel loro studio, pubblicato su Applied Catalysis B: Environmental, i ricercatori, tra cui Qusay Bkour, dottorando, e Su Ha, suo professore, descrivono il nuovo catalizzatore che potrebbe rappresentare un nuovo decisivo passo avanti per le celle a combustibile.
I ricercatori hanno usato un catalizzatore economico fatto di nichel al quale hanno aggiunto nanoparticelle di molibdeno.

Con il nuovo catalizzatore, le celle a combustibile potevano funzionare per 24 ore di seguito resistendo all’accumulo di carbonio e all’avvelenamento da zolfo. Un semplice catalizzatore fatto solo di nichel, nel corso degli esperimenti, invece falliva in un’ora.

Le celle a combustibile offrono un’energia creata in maniera più pulita ed un modo più efficiente per convertire l’energia chimica dei carburanti in energia elettrica.
E dato che si basano su reazioni elettrochimiche e che non debbono eseguire lavori meccanici, ad esempio quelli relativi al movimento del pistone in una motore, le celle a combustibile risultano più efficienti degli stessi motore a combustione nei veicoli.

E quando il carburante è l’idrogeno, ci si trova di fronte a dispositivi che non sono neanche per nulla inquinanti in quanto in questo caso l’unico prodotto di scarto risulta essere l’acqua.
Le opportunità che le moderne celle a combustibile liquido offrono, dunque, sono molto promettenti e l’unico ostacolo da superare è costruirne di modelli che siano effettivamente resistenti e di lunga durata in modo che, in un ipotetico futuro, si possa davvero usarle per sostituire i motori a carburanti classici delle auto.

Approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo