Dispositivi fotovoltaici in tandem ad alta efficienza con celle solari colloidali quantiche e materiali fotoattivi di eterogiunzione di massa organica sono stati sviluppati da un team di ricercatori dell’UNIST guidato dal professor Sung-Yeon Jang.
Le celle solari colloidali quantiche (CQD) hanno presto attirato notevole attenzione nel campo dell’energia fotovoltaica perché sono flessibili e leggere, più facili da fabbricare rispetto alle classiche celle solari a silicio e senza che ci sia perdita di efficienza.
I punti quantici sono particelle di semiconduttori di grandezza nanoscopica. Presentano varie ed utili ed interessanti caratteristiche, in primis una lunghezza d’onda di emissione che dipende dalla grandezza.
In sostanza i punti quantici possono assorbire la luce nel vicino infrarosso, qualcosa che altre celle e strati foto attivi non possono fare.
Il team di ricerca di Jang ha sviluppato una nuova tecnologia a punti quantici fotoattiva che compensa la perdita di efficienza quantica esterna nella regione del vicino infrarosso. Inoltre hanno utilizzato uno strato intermedio per ottenere un’efficienza di conversione di potenza. Queste nuove celle solari ibride tandem sono fatte a temperatura ambiente e quindi la loro fabbricazione è più economica rispetto alle celle solari a silicio.
“Il dispositivo tandem ibrido ha mostrato un degrado quasi trascurabile dopo lo stoccaggio dell’aria per tre mesi”, dichiara lo stesso Jang.