
Un gruppo di ricerca dei Laboratoire Matière et Systèmes Complexes (CNRS/Université Paris Diderot), in collaborazione con il Centre de Recherche Cardiovasculaire de Paris, è riuscito ad aggregare cellule utilizzando nanoparticelle magnetiche.
Queste ultime, fungendo da veri e propri magneti miniaturizzati e senza supporto esterno, sono riusciti infatti ad aggregare le cellule fino a formare un vero tessuto, strutturabile e deformabile poi a piacimento.
La ricerca riguardante questo nuovo approccio è stata pubblicata su Nature Communications il 12 settembre 2017.
La sfida nell’attuale medicina rigenerativa a livello nanoscopica è proprio quella di rigenerare i tessuti per l’utilizzo in campo medico. La difficoltà stanno nel far sì che il materiale cellulare costruito in laboratorio possa risultare coeso ed organizzato senza che si debba utilizzare una matrice di supporto esterna.
Con questo procedimento, le cellule vengono letteralmente magnetizzate ddurante la fase iniziale incorporando all’interno di esse nanoparticelle magnetiche.
Si tratta, dunque, di mattoncini “Lego” magnetici di grandezza nanoscopica che possono poi essere spostati, o anche impilati, come si vuole.
Il movimento di questi piccoli e microscopici magneti può poi servire per allungare oppure comprimere il tessuto in costruzione.
Fonti e approfondimenti
- Nanotechnology Now – Press Release: Magnetic cellular ‘Legos’ for the regenerative medicine of the future (IA)
- A 3D magnetic tissue stretcher for remote mechanical control of embryonic stem cell differentiation | Nature Communications (IA)
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