Cellule cardiache create da cellule staminali con stampa 3D

Corpi embrioidi artificiali fatti con stampa 3D (credito: Singapore University of Technology and Design (SUTD))

Tramite la stampa 3D un team di ricercatori è riuscito a “stampare” cellule cardiache partendo da cellule staminali, un ulteriore progresso nel campo delle staminali che mostra quanto la generazione in laboratorio di cellule abbia fatto passi da gigante negli ultimi anni.
Creare cellule differenti in laboratorio risulta infatti molto importante in quanto possono poi essere utilizzate per sostituire le cellule adulte e danneggiate o per favorire la crescita di organi in vivo.
Di solito per eseguire queste operazioni gli scienziati usano stimolatori chimici, come spiega il comunicato stampa dello studio, un metodo che comunque risulta abbastanza limitato quando si deve riprodurre l’enorme complessità di un organo che dispone di tessuti diversi nei quali esistono cellule diverse che collaborano e interagiscono.

C’è però un altro metodo per “confezionare” le cellule staminali in aggregati cellulari, denominati corpi embrioidi. Per controllare più efficientemente la differenziazione delle cellule staminali nei corpi embrioidi, i ricercatori dell’Università di Tecnologia e Design di Singapore (SUTD) hanno adottato un approccio multidisciplinare rifacendosi anche i metodi della stampa 3D di biotessuti.
Nel corso degli esperimenti che hanno eseguito, hanno prodotto con successo i cardiomiociti, le cellule del cuore, partendo da cellule staminali.

Si tratta di un campo, quello della produzione di cellule viventi partendo da staminali, che si sta evolvendo a ritmi enormi: “Stiamo assistendo a livelli di precisione, velocità e costi che erano inconcepibili solo pochi anni fa. Quello che abbiamo dimostrato è che la stampa 3D ha ora raggiunto il punto di accuratezza geometrica in cui è in grado di controllare il risultato della differenziazione delle cellule staminali”, spiega Javier G. Fernandez, uno degli autori dello studio nonché ricercatore al SUTD.
Secondo quanto riferisce Rupambika Das, uno studente di dottorato dell’istituto di Singapore che ha partecipato allo studio, questi risultati mostrano che la stampa 3D può essere usata anche per controllare le cellule facendo sì che crescano in laboratorio proprio come crescono in vivo.

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