
Uno studio pubblicato su Nature Communications mostra che è possibile coltivare in laboratorio un intestino di ratto partendo da cellule staminali umane. Queste ultime sono state combinate con le cellule dell’intestino dell’animale.
Nello specifico, gli scienziati hanno preso una piccola porzione di intestino (circa tre cm) di un ratto che rappresentava il 4% della lunghezza totale del suo intestino tenue. Sono riusciti poi ad asportare le cellule da questo pezzetto di intestino mantenendone però l’impalcatura.
Nel corso di vari giorni, hanno poi aggiunto due diverse tipologie di cellule, prima quelle epiteliali, che vanno a costituire il vero e proprio organo, e poi quelle endoteliali, che vanno invece a costituire la parte interna dei vasi sanguigni.
Queste ultime due tipologie di cellule sono state coltivate in laboratorio da cellule staminali umane.
Una volta trapiantato in un ratto vivo, il nuovo intestino funzionava in maniera simile a quello originale assorbendo e trasferendo le sostanze nutritive. Il topo è riuscito a sopravvivere per quattro settimane a seguito del trapianto.
Nonostante le numerose sfide che una ricerca del genere pone, questo nuovo studio e questa nuova metodologia di trapianto sembra un buon viatico a soluzioni maggiormente definitive per contrastare in particolare la malattia di Crohn (il trapianto di intestino, come un po’ per tutti gli altri organi umani, risulta sempre difficile a causa della carenza di donatori).
Fonti e approfondimenti
- Harald Ott and team from MGH creates functional, stem cell-derived small bowel segments | Harvard Stem Cell Institute (HSCI) (IA)
- Bioengineering of functional human induced pluripotent stem cell-derived intestinal grafts | Nature Communications (IA)
- DOI: s41467-017-00779-y
- Crediti immagine: Kentaro Kitano