Cellule umane che producono testosterone coltivate in laboratorio

Vassilios Papadopoulos, A destra, con la ricercatrice Lu Li (credito: Ed Carreon)

Un modo per coltivare in laboratorio cellule umane per produrre testosterone è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori della Scuola di Farmacia dell’Università della California del Sud.

I ricercatori sperano che con questo metodo si possa arrivare a trattamenti per contrastare bassi livelli di testosterone nel corpo utilizzando apposite cellule personalizzate sostitutive, come riferisce Vassilios Papadopoulos, ricercatore che ha guidato lo studio.

I ricercatori hanno trasformato cellule staminali pluripotenti indotte, provenienti da pelle o sangue umano, in cellule di Leydig, ossia le cellule presenti nei testicoli umani che producono l’ormone sessuale maschile.
Secondo i ricercatori, le cellule di Leydig coltivate in laboratorio sembravano uguali alle controparti reali.

Il basso livello di testosterone negli uomini, conosciuto anche come ipogonadismo, può portare problemi alla fertilità e in generale alle funzioni sessuali e può influire sull’umore nonché su condizioni come la densità ossea e l’obesità.

Il livello di testosterone nel corpo si abbassa in maniera naturale nel corso dell’età, tuttavia abbassamenti più o meno improvvisi possono essere causati anche da infezioni come la parotite oppure dai trattamenti per il cancro durante l’infanzia o l’adolescenza.

La principale terapia è quella che vede l’assunzione di testosterone che può essere applicato come gel o può essere assunto per via orale oppure iniettato.
Questo trattamento, tuttavia, ha degli effetti collaterali, effetti che un trapianto di cellule produttrici di testosterone coltivate in laboratorio, che potrebbero per esempio essere iniettate nel tessuto adiposo, potrebbe evitare.

“Il trapianto umano di cellule di Leydig è a pochi anni di distanza”, riferisce il ricercatore il comunicato stampa.

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