
Un gruppo di scienziati ha scoperto che il cervello umano, in forma totalmente inconscia, può rilevare il campo magnetico terrestre o meglio i cambiamenti quest’ultimo. Lo studio, abbastanza interessante, pubblicato su eNeuro,mostra dunque che anche gli esseri umani, insieme a tante altre creature, come ad esempio alcuni insetti volanti, le tartarughe e gli uccelli, sono “magneticamente sensibili” al campo magnetico terrestre.
Si tratterebbe in ogni caso di una sorta di senso ancestrale, oggi molto debole, del tutto al di sotto della soglia della coscienza, che probabilmente non ha più alcun ruolo nella nostra vita quotidiana.
Il gruppo di ricerca, composto da biologi geofisici, neuroscienziati cognitivi e neuroingegneri, ha sfruttato la nozione secondo cui le cellule viventi hanno la capacità di costruire nanocristalli dalla magnetite minerale ferromagnetica, sostanzialmente di piccole magneti di ferro. Questi piccoli cristalli di magnetite sono stati scoperti prima nei batteri, poi in altri organismi e infine anche di tessuti del cervello umano.
Questo nuovo studio, il primo che offrire una prova neuroscientifica abbastanza concreta relativa al fatto che gli esseri umani possiedono un senso geomagnetico, si è basato sulle sperimentazioni effettuate su 34 partecipanti dei quali veniva registrata l’attività elettrica nel cervello con l’elettroencefalogramma.
Nello stesso momento veniva creato un campo magnetico grazie ad una gabbia di Faraday modificata. Spostando la direzione del campo magnetico, attraverso semplici rotazioni, i cervelli dei partecipanti innescavano una riduzione delle onde alfa e ciò, secondo gli scienziati, risultava una prova evidente della presenza di magnetite umana.
Inoltre scienziati trovavano che i cervelli dei partecipanti rispondevano a questi cambiamenti solo quando questi ultimi venivano eseguiti sulla componente verticale del campo quando questa puntava verso il basso di circa 60°. I cervelli non rispondevano a direzioni del campo magnetico innaturali, ad esempio quando il campo veniva spostato verso l’altro.
Secondo i ricercatori questo significa che la risposta dei cervelli è sintonizzata su stimoli naturali, una cosa che riflette un meccanismo biologico modellato dalla selezione naturale.
In sostanza i cervelli registravano i piccoli spostamenti magnetici nel subconscio dato che tutti i partecipanti erano assolutamente inconsapevoli non solo degli stessi spostamenti, ma anche delle loro risposte cerebrali.
Nuovi studi futuri potrebbero fornire altre informazioni in relazione a questo ancestrale sistema sensoriale umano appena scoperto.