Chimici sviluppano nanomateriale ecologico per depurare acque reflue dai coloranti tossici

Credito: Inorg. Chem. 2018, 57, 21, 13270-13278

Un nuovo materiale definito come ecologico per depurare le acque reflue è stato sviluppato da un gruppo di chimici dell’Università russa dell’amicizia tra i popoli (RUDN). Questi ultimi hanno messo a punto un nanocatalizzatore ibrido che serve per rimuovere i coloranti organici stabili dalle acque reflue.

Nella ricerca pubblicata su Inorganic Chemistry si fa riferimento all’inquinamento presente nelle acque reflue derivante dal processo di tintura industriale di materie plastiche e in generale di altri materiali che, per le colorazioni, hanno bisogno di coloranti organici tossici per l’uomo e per l’ambiente.

Esistono altri metodi per eliminare questi coloranti tossici in particolare dalla plastica ma sono tutti molto costosi (ad esempio si possono utilizzare coagulanti per accelerare la sedimentazione delle particelle di coloranti).
Grazie a questo nanomateriale ibrido composto da una griglia contenente atomi di metallo e molecole organiche, è possibile creare catalizzatori che, interagendo con una base fatta da idrossidi a doppio strato, formano una singola nanostruttura piatta, porosa e cristallina.

I ricercatori hanno già testato questa griglia rimuovendo con successo coloranti organici come il blu di metilene, il rosso congo e il metil arancione. Il materiale è riutilizzabile fino a cinque volte con lo stesso livello qualitativo.

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