
Alcune specie di pesci del genere Sebastes, conosciuti anche come scorfani atlantici, possono sopravvivere anche per più di 200 anni. La cosa interessante è che ci sono notevoli differenze tra le specie di questo genere in termini di longevità. Ad esempio lo scorfano calico (Sebastes dallii) può vivere all’incirca una decina di anni, come spiega un nuovo comunicato dell’Università della California Berkeley. Un’altra specie appartenente allo stesso genere, lo scorfano pinna nera (detto anche semplicemente solo “scorfano”, Sebastes aleutianus), può invece vivere per più di 200 anni.
Analizzati campioni di tessuto di 88 specie di scorfani
Queste differenze si sono evolute nel corso di 10 milioni di anni. Per capire di più riguardo a queste differenze, i ricercatori hanno analizzato i campioni di tessuto di 88 specie di scorfani (il genere Sebastes ne conta più di 100), sequenziandone i genomi con una tecnica di ultima generazione conosciuta come sequenziamento Pacbio, o SMRT.
Hanno quindi scoperto un gruppo di geni che possono essere collegati alla vita più lunga di alcune delle specie.
Compromessi
Tuttavia hanno trovato anche dei “compromessi”, adattamenti a cui i detentori di questi geni devono sottostare se voglio davvero avere una vita lunga. Ad esempio devono vivere ad una maggiore profondità e devono diventare più grandi della media delle altre specie che vivono di meno. Inoltre le popolazioni devono essere più piccole. Si tratta di caratteristiche che, in molti casi, si vedono anche nei mammiferi. Ad esempio gli elefanti vivono molto più a lungo dei ratti.
Durata della vita estrema
Peter Sudmant, un assistente professore di biologia integrativa a Berkeley, spiega che è eccitante capire come un particolare fenotipo è stato modellato nel corso di milioni di anni. I ricercatori con questo studio, come spiega lo stesso Sudmant, hanno individuato non solo le cause genetiche della durata della vita estrema ma anche gli effetti dell’adattamento ad una durata della vita così lunga.
Particolari geni immunomodulatori: butirrofiline
I risultati potrebbero servire anche per capire meglio come estendere la durata della vita umana o comunque come limitare gli effetti dell’invecchiamento. I ricercatori, tra le altre cose, hanno scoperto anche che quelle specie di scorfani che vivono più a lungo erano dotate di particolari geni immunomodulatori. In particolare un gruppo di geni immunomodulatori ha destato l’attenzione dei ricercatori: le butirrofiline.
Sistema immunitario e infiammazione
I ricercatori credono che la durata estrema della vita di alcune specie di scorfani sia dovuta anche al sistema immunitario il quale ha un ruolo primario nell’infiammazione. L’aumento dell’infiammazione, infatti, è collegabile a sua volta all’invecchiamento umano. Eventuali geni responsabili negli esseri umani potrebbero essere bersagli per nuove terapie per rallentare i danni che l’avanzare dell’età procura nel corpo.
“Qui c’è l’opportunità di guardare nella natura e vedere come gli adattamenti naturali hanno plasmato la durata della vita e di pensare a come quegli stessi tipi di geni agiscono nel nostro corpo”, spiega Sudmant.
Note e approfondimenti
- Origins and evolution of extreme life span in Pacific Ocean rockfishes (IA) (DOI: 10.1126/science.abg5332)