Le cicatrici ipertrofiche sono un tipo di cicatrice caratterizzato da una pelle maggiormente ispessita perché si deposita una quantità eccessiva di collagene. Si tratta di una cicatrice maggiormente inestetica in quanto più spessa e sollevata rispetto alla superficie della pelle.
I meccanismi che portano alla formazione di questa tipologia di ricercatrice non sono ancora ben chiari e un nuovo studio, pubblicato su Burns & Trauma, cerca di chiarirne gli aspetti fisiologici e prende in considerazione i migliori metodi e le migliori per prevenirle o eliminarle.
I fattori di rischio per la formazione di cicatrici ipertrofiche risiedono in vari aspetti tra cui il sesso, l’età, la predisposizione genetica, le dimensioni e la profondità della ferita, il sito dove è occorsa la ferita stessa e la trazione meccanica sulla ferita.
Queste cicatrici possono portare a gravi problemi psicologici perché molto inestetiche per i pazienti.
Onde prevedere lo sviluppo di cicatrici ipertrofiche è necessario riconoscere il tempo per completare la guarigione delle ferite stesse, il fattore più importante.
Attualmente le terapie più utilizzata per prevenire le cicatrici più gravi risiedono nella terapia a pressione, il trattamento principale tra quelli non invasivi per le cicatrici ipertrofiche.
Altri interventi possono vedere l’utilizzo di silicone, di steroidi o della terapia laser. In particolare la somministrazione topica di steroidi per quanto riguarda le ferite derivanti da ustioni è molto utilizzata e abbastanza efficace.
In aggiunta a queste terapie possono essere affiancate anche come la resezione, ossia l’eliminazione del tessuto, oppure le radiazioni.
I ricercatori che hanno realizzato questo studio hanno anche preso in considerazione l’utilizzo della tossina botulinica di tipo A (btxA), già usata per scopi cosmetici, per il mal di testa e per altre tipologie di dolori.
I ricercatori confermano che questa tossina ha degli effetti positivi sulla prevenzione delle cicatrici anche se non è ancora compresa quale possa essere la concentrazione ottimale del farmaco.
La stessa concentrazione dipende molto probabilmente anche dalle dimensioni e dalla gravità della ferita stessa.
Tuttavia questo trattamento risulta promettente e ulteriori studi andrebbero eseguiti per approfondirne l’efficacia nel contesto delle cicatrici ipertrofiche.
A livello di terapie future, sembrano promettenti la terapia anti-angiogenesi, che va a inibire lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, quella che prevede l’innesto del grasso e quella con le cellule staminali.
Queste terapie, secondo alcuni studi, sembrano ridurre efficacemente la formazione di tessuti anormali e quindi potrebbero essere utilizzate anche per le cicatrici ipertrofiche.