
Negli ultimi anni qualche studio, e più di qualche voce, ha insistito sul fatto che il ciclismo, praticato a livello prolungato se non professionistico, potrebbe essere causa di disfunzioni sessuali o urinarie negli uomini. Precedenti studi, infatti, avevano suggerito che il ciclismo può influire negativamente sulla funzione erettile a causa dell’impatto negativo causato dalla prolungata pressione perineale. La classica seduta sul sellino delle biciclette, infatti, produrrebbe, a lungo andare, una sorta di micro trauma nella zona perineale.
Tuttavia un nuovo studio rimette le carte in gioco. Secondo i nuovi ricercatori, i precedenti studi erano stati limitati dalle piccole dimensioni dei campioni analizzati. Il nuovo studio, invece, pubblicato su The Journal of Urology, porta alla luce il fatto che il ciclismo non ha impatti negativi sulla funzione sessuale e urinaria degli uomini e che anzi offre enormi benefici a livello cardiovascolare nonché un impatto considerabile come basso sulle articolazioni.
In sostanza i ciclisti non corrono alcun rischio, anzi l’attività fisica di questo tipo è più che auspicabile.
In questo nuovo studio oltre ad analizzare diversi ciclisti, i ricercatori hanno preso in esame anche gruppi di nuotatori e corridori. La ricerca si è avvalsa di vari questionari che naturalmente vedevano domande relative alle esperienze sessuali dei soggetti in relazione all’erezione. Secondo i risultati, rispetto ai nuotatori e ai corridori, la salute sessuale e urinaria dei ciclisti era perfettamente in linea.
Fonti e approfondimenti
- Cycling does not damage men’s sexual or urinary functions (IA)
- Cycling, and Male Sexual and Urinary Function: Results from a Large, Multinational, Cross-Sectional Study – The Journal of Urology (IA)
- DOI: /10.1016/j.juro.2017.10.017
- Autori ricerca: Mohannad A. Awad, Thomas W. Gaither, Gregory P. Murphy, Thanabhudee Chumnarnsongkhroh, Ian Metzler, Thomas Sanford, Siobhan Sutcliffe, Michael L. Eisenberg, Peter R. Carroll, E. Charles Osterberg, Benjamin N. Breyer