Cicoria, gli effetti sui batteri dell’intestino individuati nel nuovo studio

Credito: Stefan.lefnaer, Wikimedia Commons, Creative Commons — Attribution-ShareAlike 4.0 International — CC BY-SA 4.0

Un nuovo studio di metanalisi riguardante la cicoria giunge alla conclusione che questa verdura può rivelarsi molto utile per supportare la crescita dei bifidobatteri all’interno dell’intestino.[1] Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Food Science and Nutrition.[2]

Come spiegano i ricercatori nell’abstract, lo studio ha voluto valutare gli effetti di alcuni fruttani come l’inulina (carboidrati di fruttosio che sono presenti anche nella cicoria oppure in integratori alimentari) sul corpo umano. Per fare questo hanno analizzato diversi altri studi condotti in precedenza.

L’analisi suggeriva che anche sette giorni di una integrazione con fruttani come l’inulina presente nella cicoria può produrre un aumento dei Bifidobacterium. Ciò avveniva in vari partecipanti con un’età compresa tra tra 0 e 83 anni (per un totale di 2525 partecipanti divisi in 50 studi). Secondo i ricercatori l’effetto bifidogenico di questi composti presenti nella cicoria può “influenzare beneficamente la funzione intestinale in individui sani”.

Cosa sono i bifidobatteri?

I bifidobatteri (Bifidobacterium) sono un genere di batteri presenti nel tratto gastrointestinale, uno dei più importanti tra tutti i generi di batteri che vanno a comporre il microbioma intestinale umano.

Note e approfondimenti

  1. Effect of chicory-derived inulin-type fructans on abundance of Bifidobacterium and on bowel function: a systematic review with meta-analyses: Critical Reviews in Food Science and Nutrition: Vol 0, No 0 (DOI: 10.1080/10408398.2022.2098246)
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