
Gli Stati Uniti sono i leader mondiali per quanto riguarda la ricerca scientifica e il campo della tecnologia, e fin qui non ci sono molti dubbi. Tuttavia, un nuovo rapporto della National Science Foundation (NSF) mostra che questa quota è in calo e che altre nazioni continuano a crescere.
In particolare un dato che fa riflettere è che attualmente scienziati e ricercatori cinesi pubblicano più articoli scientifici rispetto a quelli statunitensi.
Secondo il rapporto, infatti, nel corso dello 2016 gli scienziati cinesi hanno pubblicato oltre 426.000 documenti di ricerca mentre quelli americani si sono fermati a circa 409.000.
Tuttavia se si vanno a misurare il numero delle citazioni, un indice che di solito in campo scientifico misura l’influenza stessa del corpo delle ricerche, gli Stati Uniti riescono ancora a fare meglio dei cinesi posizionandosi al terzo posto con Svezia e Svizzera che occupano il primo il secondo posto. La Cina, in questa speciale classifica, occupa invece il quinto posto.
Secondo Maria Zuber, presidente della National Science Board (NSB), organo della succitata NSF, nonostante il rapporto di quest’anno certifichi che gli Stati Uniti restano al primo posto per quanto riguarda i livelli quantitativi e qualitativi di ricerca e sviluppo, il dato relativo ai paper scientifici fa riflettere e fa comprendere che questo vantaggio, almeno in alcune aree importanti della ricerca, sta diminuendo.
Una flessione del genere fa inoltre pensare che ci possano essere conseguenze anche a livello economico e dunque occupazionali oltre che per quanto riguarda la sicurezza nazionale.
Lo stesso rapporto mostra inoltre che gli Stati Uniti continuano ad essere la nazione che investe di più in ricerca e sviluppo che riesce ad attrarre maggior capitale di rischio.