
Risalgono a circa 3000 anni fa le tombe, probabilmente realizzate in onore di una persona molto ricca e potente, trovate nei pressi della città di Anyang, provincia di Henan, Cina. Come spiega Live Science, la particolarità più interessante di questo ritrovamento sta nella presenza dei resti di vari guerrieri e cavalli da guerra che probabilmente sono stati sacrificati durante il funerale.
Resti di un’antica capitale cinese
Si tratta di un complesso abbastanza ampio che conta 24 tombe. Il complesso si trova in un sito archeologico distante poco più di due chilometri da un altro importante sito, quello di Yinxu, già considerato come patrimonio mondiale da parte dell’Unesco.
In quest’area sorgeva un’antica capitale, la città di Yin, che regnò tra il 1600 e il 1046 a.C. Si tratta di una delle prime dinastie cinesi.
Tra i resti ci sono alcuni cappelli che vantano decorazioni fatte con fili di conchiglie nonché quelli di un carro da guerra, uno di quelli trainati proprio dai cavalli. Ci sono anche delle impiallacciature d’oro e dei supporti in bronzo che probabilmente decoravano la fronte dei cavalli.
Probabilmente la tomba appartiene ad un potente personaggio nonché proprietario del carro: i resti delle altre persone potrebbero essere il risultato di un suicidio come forma di rituale in onore della persona morta. Queste persone potrebbero essere state dei servi o dei guerrieri che servirono il padrone, evidentemente appartenente ad un rango molto alto.
Suicidio rituale
Quella del “suicidio rituale”, spiega Live Science che si rifà ad uno studio dell’Università Statale della Pennsylvania pubblicato nel 2015, era in effetti un’usanza non rara nell’antica Cina, in particolare durante la dinastia Shang. Ma c’è di più: queste persone che venivano sacrificate, probabilmente in maniera volontaria, forse venivano sepolte vive durante i funerali.
Trovate anche fondamenta di 18 edifici
Nel sito di Anyang sono stati ritrovati, oltre alle 24 tombe con tanto di resti sacrificali di persone cavalli e relativi carri, anche le fondamenta di 18 antichi edifici nonché vari altri oggetti tra cui vasi di bronzo con alcune iscrizioni che riportano l’emblema del clan ‘Ce’, probabilmente un clan attivo nell’area.