
Una nuova specie di squalo preistorico è stato scoperta da due ricercatori della Carolina del Sud.
Contea di Aiken
I resti sono stati rinvenuti, insieme a quelli di altri animali fossilizzati già conosciuti, in un’area della contea di Aiken, attualmente facente parte dell’entroterra della Carolina del Sud ma che fino a 30 milioni di anni fa era ricoperta dall’acqua salata.
In questo mare hanno nuotato squali e altre creature marine i cui resti si sono poi fossilizzati.
Tra i vari animali che hanno identificato, uno di essi non era mai stato classificato prima. Si tratta di uno squalo che hanno denominato Isogomphodon aikenensis. Il nome della specie, tradotto letteralmente, significa “vissuto ad Aiken”.
Assomigliante ad una specie di squalo odierna
Lo studio, pubblicato su PaleoBios, descrive un pesce cartilagineo facente parte del genere Isogomphodon.
A questo genere oggi appartiene un unico squalo ancora vivente, l’Isogomphodon oxyrhynchus, che vive nelle acque tropicali al largo delle coste atlantiche del Sudamerica.
I ricercatori David Cicimurri, curatore del South Carolina State Museum, e James Knight, del Dipartimento di Biologia e Geologia dell’Università della Carolina del Sud, hanno analizzato i resti di vari denti fossilizzati e si sono accorti che l’esemplare assomigliava tantissimo all’odierno Isogomphodon oxyrhynchus, conosciuto anche come squalo dal muso a stiletto.
Isogomphodon aikenensis
Lo squalo presentava un muso piuttosto allungato nonché appuntito e appiattito mentre le pinne pettorali erano grandi e assomiglianti a delle pagaie.
Gli occhi, inoltre, dovevano essere abbastanza piccoli rispetto alla media degli altri squali.
Un adulto raggiungeva probabilmente una lunghezza di un metro e mezzo, più o meno le dimensioni di un Isogomphodon oxyrhynchus.
La bocca era caratterizzata dalla presenza di denti piccoli ma aguzzi di cui i più grandi misuravano 7 mm.
L’aikenensis non riusciva ad afferrare o a strappare grossi pezzi di carne come fa oggi uno squalo bianco ma probabilmente si accontentava di pesci più piccoli e li azzannava con i suoi piccoli denti aghiformi per poi ingoiarli senza masticare, come rileva Cicimurri.
Nello stesso sito sono stati ritrovati comunque molti altri fossili che i due ricercatori stanno ancora analizzando per verificare la presenza di ulteriori nuovi specie di animali marini.