CO2 immessa da uomo nell’aria negli ultimi 12 anni paragonabile a quella dell’impatto di asteroide 66 milioni di anni fa

Le emissioni da parte dell’uomo di anidride carbonica nell’atmosfera superano quelle tutti i vulcani presenti sulla terra di 100 volte: è questo il risultato a cui è giunto un team internazionale di 500 scienziati, il Deep Carbon Observatory (DCO). Lo studio, ripreso dalla AFP (vedi il link più sotto), come il carbonio può essere emesso anche da processi naturali dato che può essere immagazzinato dagli ecosistemi, emesso nell’ambiente e poi riassorbito.

Tra i fenomeni naturali che immettono anidride carbonica nell’atmosfera ci sono quelli relativi ai vulcani: questi ultimi espellono vari gas e sono stati considerati da molti studi come responsabili di grossi cambiamenti climatici, di natura globale, occorsi sulla Terra nel lontano passato.

Lo stesso studio, pubblicato su Elements, dichiara che il carbonio presente nella Terra è perlopiù immagazzinato nella crosta, nel mantello e nel nucleo del pianeta.
Sotto terra, infatti, si trovano 1,85 miliardi di gigatonnellate di carbonio che sono un’immensità se confrontate alle 43500 gigatonnellate presenti sopra la superficie della Terra, degli oceani e nell’atmosfera.
Quanto vale una gigatonnellata? Circa tre milioni di Boeing 747.

I ricercatori hanno scoperto, utilizzando la tecnica dell’esame degli isotopi di carbonio in vari campioni di roccia prelevati in tutto il mondo, che nel corso della storia della Terra quest’ultima è stata in grado di autoregolare i livelli atmosferici di anidride carbonica tranne che per alcune eccezioni che hanno poi portato a disastri globali.

Queste “eccezioni” sono state perlopiù causate da grosse eruzioni vulcaniche oppure da impatti di asteroidi come quello che ha ucciso dinosauri.
Quest’ultimo impatto, per esempio, avvenuto 66 milioni di anni fa, ha causato il rilascio nell’atmosfera di una quantità di CO2 compresa tra 425 e 1400 gigatonnellate.

Si può dunque cominciare a paragonare la quantità di CO2 immessa nell’atmosfera a causa dell’attività umana negli ultimi 10-12 anni a queste immani catastrofi, dato che nel solo 2018 sono state immesse artificialmente nell’atmosfera 37 gigatonnellate, come spiega Marie Edmonds, vulcanologa del Queens College di Cambridge, una delle autrici dello studio, alla AFP.

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