Il coleottero bombardiere (nome scientifico: Pheropsophus jessoensis) è un particolare insetto che riesce a spruzzare molto velocemente dalla parte posteriore del proprio corpo bollenti succhi nocivi.
Questa tecnica serve per tenere lontani i predatori, tuttavia un gruppo di ricercatori ha scoperto che questi succhi espulsi possono servire anche quando le cose sono andate male, ossia quando il coleottero è stato oramai inghiottito.
Una volta che il predatore lo cattura e lo ingoia, tipicamente una nana o un rospo, il coleottero è capace di far fuoriuscire questi succhi bollenti dannosi all’interno del corpo del rospo tanto che quest’ultimo è costretta a vomitarlo letteralmente, anche dopo uno ora o un’ora e mezza dall’avvenuto pasto.
Lo strano comportamento è stato confermato da un nuovo studio apparso su Biology Letters che ha esaminato questi comportamenti dopo aver posto vari esemplari di coleotteri bombardieri di fronte a vari esemplari di rospi in una teca.
Ben il 43% dei bombardieri ingoiati dai rospi sono riusciti a sfuggire alla morte dopo essere stati vomitati fuori e addirittura in un caso il coleottero è stato vomitato dopo 107 minuti, coperto di bava e di liquidi intestinali del rospo ma in grado di muoversi, di rimettersi in piedi e di andarsene via.
Durante gli esperimenti, tutti e 16 i coleotteri vomitati dai rospi erano ancora vivi e attivi e 15 di essi sono sopravvissuti per almeno due settimane mentre un esemplare vissuto addirittura più di 18 mesi, una vita probabilmente più lunga di quella dello stesso rospo che aveva tentato di deglutirlo.
Sono conosciute più di 600 specie di coleotteri bombardieri, insetti che aiutano a contrastare i predatori con una vera e propria guerra chimica. Riescono a spruzzare dalla parte posteriore del corpo principalmente due composti chimici: idrochinone e perossido di idrogeno.
Questi due elementi vengono spruzzati fuori violentemente sotto forma di flussi di vapore, una tecnica che consente alla maggior parte degli insetti nemici di stare lontani. La temperatura dei liquidi iniettati è altissima, circa 100°.
Questa tecnica era già conosciuta tuttavia non era noto che questi flussi potevano essere espulsi anche quando il coleottero veniva ingoiato dal predatore, tipicamente una predatore più grande che impiega del tempo per deglutirlo.
Proprio per questo i ricercatori hanno messo di fronte due specie di rospi, Bufo torrenticola e Bufo japonicus, e vari esemplari di
Pheropsophus jessoensis e hanno scoperto che non bisogna mai dire la parola “fine” neanche quando si vede l’insetto a scomparire tra le fauci del rospo e quest’ultimo sembra averlo digerito dopo decine di minuti.
Fonti e approfondimenti
- Beetles escape from inside toads | Biology Letters (DOI: 10.1098/rsbl.2017.0647 ) (IA)
- Bombardier beetle – Wikipedia (IA)
- Pheropsophus jessoensis – Wikipedia (IA)