Un team di ricercatori ha collegato la colite ulcerosa grave, una malattia infiammatoria intestinale, al ceppo di un batterio orale. Lo studio è stato realizzato da un team di ricercatori dall’UNSW di Sydney.[1] Lo studio è disponibile su Microbial Genomics.[2]
Come spiega il comunicato dell’università australiana, si tratta di un collegamento: dopo aver esaminato i genomi batterici di campioni prelevati da un piccolo numero di pazienti, i ricercatori hanno scoperto che il ceppo di una specie di batterio poteva essere collegato alla colite ulcerosa grave. Tuttavia i ricercatori non possono dimostrare che questo batterio è la causa o è una delle cause della colite ulcerosa grave.[1]
Secondo quanto spiega Li Zhang, professore della School of Biotechnology and Biomolecular Sciences dell’UNSW e autore senior dello studio, i batteri si introducono nel nostro corpo anche ingerendo cibo. La maggior parte di essi viene eliminata da diversi acidi presenti nello stomaco. Tuttavia alcuni di essi sopravvivono e possono colonizzare l’intestino. Il problema, secondo i ricercatori, sta nel fatto che tramite la bocca continuammo a introdurre nuovi batteri e questo è un problema.[1]
I ricercatori hanno scoperto che un particolare ceppo del batterio Campylobacter concisus, un batterio che di solito vive nelle bocche, era particolarmente presente in quei soggetti che erano stati sottoposti al trattamento chirurgico per la colite ulcerosa grave. All’interno di questo batterio i ricercatori hanno scoperto un plasmide molto piccolo, come spiega Zhang, denominato pSma1, con soli due geni. Ogni cellula batterica sembra contenere 60 copie di questo plasmide che è caratterizzato da una velocità di replicazione relativamente alta. Se questo plasmide trasporta dei geni virulenti, potrebbe rendere la forza virulente dei batteri ancora più grande. “Le proteine codificate da questo plasmide potrebbero essere un fattore di virulenza”, spiega Fang Liu, l’autore principale dello studio.[1]
La scoperta di questo ceppo batterico potrebbe spiegare perché diversi soggetti con colite ulcerosa grave non rispondono ai trattamenti. Inoltre questo stesso ceppo batterico potrebbe essere usato come potenziale indicatore per capire come la colite ulcerosa grave progredisce. “Potremmo aver trovato un’area per il futuro sviluppo di farmaci per la prevenzione della colite ulcerosa grave”, spiega ancora Zhang. “Se scopriamo che il plasmide ha un ruolo nella patogenesi, potrebbe essere abbastanza facile tradurre questa scoperta in un uso clinico”.[1]
Note e approfondimenti
- Severe form of inflammatory bowel disease linked to mouth bacteria | UNSW Newsroom (IA)
- Analysis of complete Campylobacter concisus genomes identifies genomospecies features, secretion systems and novel plasmids and their association with severe ulcerative colitis | Microbiology Society (IA) (DOI: 10.1099/mgen.0.000457)