
Un collegamento tra la disfunzione renale in pregravidanza e un rischio aumentato di parto prematuro è stato trovato da gruppo di ricerca che ha pubblicato i propri risultati sul Canadian Medical Association Journal.
Secondo quanto spiega Ziv Harel, dell’ospedale St Michael di Toronto, uno degli autori dello studio, riconoscere in maniera tempestiva una disfunzione renale prima della gravidanza può portare diversi benefici e tra di questi c’è un monitoraggio più attento nei confronti della madre del feto durante la stessa gravidanza ed una valutazione dell’utilizzo potenziale di acido acetilsalicilico per prevenire la pre-eclampsia.
I ricercatori hanno raggiunto questo risultato analizzando i dati di un’studio su quasi 56.000 gravidanze tenutesi nella regione dell’Ontario, in Canada. I ricercatori notavano un tasso del 9% di parti pretermine nelle donne con disfunzione renale rispetto ad un 7% delle donne con normali funzionalità renale.
Inoltre scoprivano che il rischio di parte pretermine alla 32ª settimana o prima risultava raddoppiato nelle donne con disfunzione renale.
Gli stessi ricercatori dichiarano, inoltre, che monitorare il livello di creatinina sierica delle donne prima della gravidanza può fornire dati utili ai medici onde valutare il rischio potenziale di parto pretermine.