
L’ipotesi secondo la quale il sangue dei soggetti più giovani può allungare la vita dei soggetti più vecchi non trova riscontro in un nuovo, interessante studio pubblicato sulla rivista Rejuvenation Research.[2] Come spiega il comunicato stampa che presenta lo studio, i ricercatori hanno realizzato un esperimento di parabiosi eterocronica: hanno collegato chirurgicamente coppie di topi, uno giovane e uno anziano, affinché condividessero la circolazione sanguigna.
La parabiosi eterocronica
La parabiosi eterocronica è una modalità di ricerca tramite la quale si può capire l’effetto dello scambio ematico tra gli animali giovani e anziani. Si tratta di una modalità che, come riferisce il comunicato, è meno controllata rispetto a quella dello scambio sanguigno diretto ma che tuttavia può dare interessanti risultati. E sembra proprio questo il caso.
Topi anziani non beneficiano del sangue giovane
Lo studio è stato svolto da un team di ricercatori dell’Università Nazionale Taras Shevchenko di Kiev e della Bienta Ltd. L’esperimento è durato 3 mesi durante i quali gli apparati circolatori degli animali, uniti chirurgicamente a coppie, sono rimasti “collegati”, condividendo il sangue. I risultati suggerivano che i topi vecchi non beneficiano in maniera significativa, soprattutto per quanto riguarda la durata della vita, del sangue di topi più giovani (come spiegano i ricercatori nell’abstract i topi anziani mostravano una tendenza piccola dell’aumento della durata media della vita statisticamente non significativa).
Topi più giovani esposti al sangue dei topi anziani vivevano di meno
I ricercatori hanno inoltre scoperto che i topi più giovani, a loro volta esposti al sangue dei topi più vecchi, mostravano una durata della vita più corta rispetto ai topi che invece condividevano il sangue con topi altrettanto giovani.
Sangue degli anziani induce invecchiamento nei giovani?
Il risultato che mostra che il sangue dei topi anziani produceva effetti negativi sul corpo dei topi giovani può essere spiegato con il fatto che il sangue dei topi anziani contiene particolari fattori che possono indurre l’invecchiamento nei soggetti giovani, come spiegano gli stessi ricercatori. Questi risultati potrebbero essere utili per capire se è possibile effettuare una soppressione selettiva di questi fattori onde estendere la vita umana.