
Un nuovo studio condotto dal ricercatore Mikhail Shubov dell’Università del Massachusetts Lowell si concentra sulla possibilità che un giorno gli esseri umani possano creare una colonia stabile su Marte. Qualora ciò avvenisse, i coloni dovrebbero poter sfruttare l’idrogeno, utilissimo in tantissimi settori di applicazione. Con l’idrogeno, solo per fare un esempio, si potrebbe creare combustibile per i razzi e in generale per i mezzi di locomozione.
L’idrogeno su Marte
L’idrogeno su Marte, come spiega Universe Today, è disponibile sotto forma di acqua e quindi viene naturale pensare che un eventuale colonia su Marte possa sfruttarlo. E si pensa che su Marte ci sia davvero molta acqua, come gli ultimi studi stanno confermando sempre di più, in particolare sotto forma di ghiaccio.
Idrogeno utile non solo per sostentare una colonia
Shubov suggerisce che tutto l’idrogeno estratto dall’acqua potrebbe essere utilizzato anche per altri scopi che vanno al di là del mero sostentamento della colonia. Una volta che una colonia di circa 10.000 persone si è stabilizzata proprio grazie all’estrazione dell’idrogeno, si potrebbe pensare di far partire queste enormi quantità di idrogeno da Marte per supportare altre colonie nel sistema solare o l’esplorazione di quest’ultimo.
Idrogeno lanciato e stipato in orbita intorno a Marte
Il ricercatore immagina una sorta di cannone lungo cannone che, dalla superficie del pianeta rosso, lancerebbe in orbita pacchetti di idrogeno. Progetti del genere sono stati pensati anche per la Terra ma su Marte la cosa sarebbe molto più facile da mettere in atto considerando il pozzo gravitazionale meno potente, una cosa che potrebbe ridurre di molto i costi di lancio.
Idrogeno potrebbe essere spedito sulla Terra o altrove nel sistema solare
Una volta stipato in orbita intorno a Marte, questo idrogeno potrebbe poi essere spedito sulla Terra e, qualora lo richiedessero, anche verso altre eventuali basi nel sistema solare.
Con circa 5 milioni di chilometri cubi di ghiaccio sulla superficie di Marte, o poco sotto di essa, pensare a scenari del genere, anche se molto futuri rispetto a quanto possiamo realmente fare ora, non è certamente futile fantascienza.