
Secondo uno studio apparso su Annals of Internal Medicine, una combinazione di buprenorfina e naloxone potrebbe forse essere efficace come trattamento della sindrome dell’intestino narcotico.
Quest’ultima è una patologia che prevede dolore cronico che si verifica quando si utilizzano oppioidi.
Secondo il comunicato stampa che presenta lo studio (primo link qui sotto), più della metà delle persone affette da questa sindrome una volta disintossicatesi tornano poi a consumare di nuovo oppioidi entro pochi mesi e ciò proprio a causa del dolore persistente.
La scoperta relativa alla combinazione di buprenorfina e naloxone è stata fatta da un team di ricercatori dell’università di Rochester che hanno analizzato una donna quarantunenne che da otto anni faceva uso di oppioidi ad azione rapida per il dolore.
Questa donna presentava episodi continui di dolore all’addome, vomito e nausea. Quando i medici hanno trattato la sua sindrome con buprenorfina e naloxone, la paziente riferiva di una netta diminuzione del dolore addominale fino ad una scomparsa definitiva dopo una settimana di trattamento. Non si verificavano più neanche episodi di vomito e di nausea dopo un mese.
È un approccio che, secondo i ricercatori, potrebbe rivelarsi utile per la sindrome dell’intestino narcotico in quanto si tratta di una combinazione efficiente di un agonista parziale narcotico con un antagonista a basso dosaggio.