
I cani soffrono il freddo? In che modo è possibile proteggerli? Sono domande che molte persone che posseggono questi animali domestici si fanno senza trovare risposte definitive. Melissa Starling, una zoologa con esperienze nel comportamento e nella cognizione dei cani, ha realizzato un nuovo articolo su The Conversation in cui riflette proprio su questi aspetti.
I fattori e le variabili in gioco sono tante
La ricercatrice comincia col dire che in effetti trovare una risposta più o meno definitiva è molto difficile. I fattori e le variabili in gioco sono tante. Una di esse risiede nel mantello che il cane possiede. Spiega, poi, che è più agevole e facile tenere al caldo un cane dal pelo sottile che mantenere più al fresco un cane dal pelo spesso o lungo. In ogni caso ci sono delle regole generali che possono essere eseguite.
Sentire la temperatura delle loro orecchie o delle loro zampe
Una delle regole principali risiede nel sentire la temperatura delle loro orecchie o delle loro zampe. Se al nostro tatto queste estremità del loro corpo risultano un po’ più fredde del normale, ciò può significare che la loro temperatura interna potrebbe essere troppo bassa. In questo caso ci si può servire di un cappottino oppure si può far stare il cane in un ambiente con riscaldamento.
Il mantello e il “sottopelo”
Ci sono poi cani con doppio mantello, il classico “sottopelo”. Si può ispezionare il corpo del cane per controllare l’esistenza di una sorta di strato “lanuginoso” fatto di peli un po’ più chiaro rispetto allo strato superiore. In questo caso il doppio mantello, presente ad esempio nella maggior parte dei pastori tedeschi e degli husky, può permettere all’animale di tollerare meglio il freddo, soprattutto se il sottopelo e più spesso. In caso di giornate fredde per la maggior parte di questi cani non c’è bisogno di provare per forza a farli stare più al caldo o di ripararli in qualche modo.
Nei casi in cui il cane non abbia un sottopelo ad ora bisogna stare un po’ più attenti alle temperature basse.
Rapporto superficie/volume
Inoltre si deve considerare anche quella che la ricercatrice definisce come una “regola aurea”: il rapporto superficie/volume. I cani di dimensioni più piccole possiedono una superficie corporea più estesa rispetto al loro peso se confrontati agli animali più grandi. Questo significa che i cani più piccoli e magri riescono a contrastare il freddo in maniera meno efficiente rispetto ai cani più grossi. Per esempio, spiega la ricercatrice, i levrieri italiani risultano più vulnerabili al freddo rispetto ai levrieri normali.
Sintomi di un cane che sente freddo
Altri sintomi che possono indicare che il cane soffre il freddo sono il tremore, l’assumere una posizione curva con la coda piegata, il cercare di avvicinare le zampe al corpo e i tentativi di sollevare lo stesso corpo dal terreno.
Inoltre i cani che soffrono maggiormente il freddo sono più a rischio quando sono fermi: i cani in movimento, ad esempio quelli che corrono, generano un livello di calore che rimette più a loro agio con la temperatura più fredda. Inoltre bisognerebbe fare attenzione al momento in cui dormono: se assumono posizioni molto rannicchiate o tendono ad infilarsi sotto ad una coperta, ciò potrebbe indicare che stanno sentendo freddo.