Alcuni ricercatori dell’Università di Bath hanno analizzato il pesce zebra, un pesce che vanta caratteristiche strisce chiare e scure sul corpo, proprio come la zebra, per capire come abbia acquisito, a livello evoluzionistico, questa caratteristica.
Il pesce zebra è uno degli animali marini più studiati in relazione alle patologie umane. La caratteristica più interessante di questi pesci, che in realtà, almeno apparentemente, sembrano avere molto poco in comune con i mammiferi, sta infatti nel fatto che possiede diverse somiglianze genetiche con gli esseri umani e diverse caratteristiche fisiche, soprattutto quelle riguardanti gli organi principali, molto simili a quelle degli umani.
Ecco perché capire come queste strisce si sono evolute sulla superficie del loro corpo, già in fase embrionale, potrebbe essere in realtà utile anche in relazione ad una maggiore comprensione dello sviluppo biologico degli esseri umani.
Per capire l’origine e la disposizione delle strisce, i ricercatori hanno creato un complesso modello matematico che conferma che si tratta di un “fenomeno emergente”: le cellule dei pigmenti della superficie del corpo formano autonomamente un modello ordinato.
“È affascinante pensare a queste diverse cellule di pigmento, che agiscono tutte senza un controllo centralizzato coordinato, usato in modo affidabile i motivi a strisce che vediamo nel pesce zebra. La nostra modellazione evidenzia le regole locali in cui queste celle sono ordinate per interagire tra le loro regole in modo robusto”, spiega Kit Yates, un matematico che ha partecipato allo studio.
Se si capisce lo sviluppo di questi modelli nell’embrione del pesce, si ha una visione migliore di quella che può essere considerata come una complessa coreografia messa in atto dalle cellule all’interno degli embrioni in generale e in tutti i viventi, compresi gli umani, come spiega Robert Kelsh, un altro degli autori dello studio.