Come si sono formati gli enormi “canyon” sotto la calotta della Groenlandia? Nuova ipotesi degli scienziati

Credito: ttomashpol, Pixabay, 6055515

Come si è formata la grande rete di canyon che si trova sotto la calotta glaciale della Groenlandia? È una domanda che geologi e glaciologi si stanno ponendo da tempo. Gli scienziati si stanno concentrando soprattutto sul canyon più importante, denominato “Grand Canyon della Groenlandia”, una struttura subglaciale enorme[3] che ha una forma che mostra che la causa della sua formazione sta nell’azione continua dell’acqua corrente, aziona poi seguita dalla glaciazione. Tuttavia si tratta solo di ipotesi: la genesi di questi canyon groenlandesi rimane sostanzialmente sconosciuta.

Un nuovo studio chiarisce un po’questi aspetti. Un team di scienziati dell’Università del Massachusetts ad Amherst nonché del Center for Ice and Climate dell’Università di Copenaghen propone un nuovo approccio teorico per spiegare i meccanismi che hanno portato alla formazione di questo mega canyon. In un certo punto del passato ci sarebbero state delle inondazioni catastrofiche e gigantesche che hanno procurato la scomparsa dell’acqua che era presente nei laghi ghiacciati. Questi ultimi si erano formati dopo un periodo molto caldo che ha portato ad un ritiro veloce della calotta glaciale e alla formazione di grossi laghi con vere e proprie dighe di ghiaccio.

I ricercatori, che si sono basati su varie simulazioni computerizzate della calotta glaciale groenlandese, mostrano dunque per la prima volta che le inondazioni ripetute del passato, un fenomeno che, ad esempio, nel Nordamerica ha formato diverse reti di canyon, possono essere considerate come una causa di formazione dei canyon anche per quanto riguarda la calotta ragione della Groenlandia.

Benjamin Keisling, il primo autore dello studio, aiutato dall’autore senior Rob DeConto all’UMass Amherst, spiega che queste inondazioni ipotetiche forse hanno influenzato anche la circolazione oceanica procurando dei cambiamenti improvvisi a livello climatico, probabilmente anche a livello globale. In effetti il mega canyon groenlandese, che si trova sotto la zona settentrionale della calotta, influenza in maniera pesante le modalità con cui oggi il ghiaccio e l’acqua scorrono sotto la calotta oggi.

“Conoscere la storia del substrato roccioso della Groenlandia fornisce il contesto per comprendere il comportamento a lungo termine della calotta glaciale”, spiega Keisling. “Questo aiuta a dipingere un quadro di ciò che è accaduto durante i periodi caldi passati, quando lo scioglimento della calotta glaciale ha causato l’innalzamento del livello globale del mare, un fenomeno che stiamo vedendo anche oggi”.

Note e approfondimenti

  1. How Catastrophic Outburst Floods May Have Carved Greenland’s ‘Grand Canyon’ | Office of News & Media Relations | UMass Amherst (IA)
  2. Megaflood pliocene-pleistocene come meccanismo per la formazione di megacanyon groenlandesi | Geologia | GeoScienceWorld (IA) (DOI: 10.1130/G47253.1)
  3. Grand Canyon (Greenland) – Wikipedia in inglese (IA)
Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo