
Non esiste uno quantitativo sicuro per quanto riguarda il consumo di alcol durante la gravidanza: lo afferma chiaramente Lin Gao, uno degli autori di uno studio apparso sulla rivista Chaos.
La ricerca ha analizzato i cambiamenti biologici che occorrono nel cervello e che portano ai disturbi dello spettro alcolico fetale (FASD, definita anche sindrome alcolica fetale), una sindrome causata nel feto e nel nascituro dal consumo di alcol della madre durante la gravidanza.
Analizzando i dati di 19 pazienti con FASD e di 21 soggetti sani, i ricercatori hanno scoperto che gli adolescenti che erano stati esposti all’alcol mentre erano nell’utero erano caratterizzati da connessioni cerebrali alterate, caratteristiche che indicano prestazioni cognitive compromesse.
Nello specifico, i soggetti esposti all’alcol nel grembo materno erano più soggetti a problematiche riguardanti le connessioni attraverso il corpo calloso, ossia quella parte del cervello che collega la metà sinistra con quella destra.
Per analizzare i pazienti i ricercatori si sono avvalsi di una particolare tecnica di imaging cerebrale denominata magnetoencefalografia. Hanno poi analizzato i risultati con strumenti sviluppati usando la teoria del caos, una sofisticata tecnica computerizzata denominata Cortical Start Spatio-Temporal multidipole analysis.
“Il nostro studio … mostra che non ci sono quantità sicure o fasi sicure durante la gravidanza per il consumo di alcol”, afferma Lin Gao.
Fonti e approfondimenti
- No safe amount of alcohol during pregnancy, suggest researchers: Brain connectivity issues found in children who have experienced prenatal alcohol exposure — ScienceDaily (IA)
- Quantitative assessment of cerebral connectivity deficiency and cognitive impairment in children with prenatal alcohol exposure: Chaos: An Interdisciplinary Journal of Nonlinear Science: Vol 29, No 4 (IA) (DOI: 10.1063/1.5089527)
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