
Un team di ricercatori dello Xi’an Jiaotong University Health Science Center ha voluto verificare l’eventuale sussistenza del collegamento tra l’assimilazione di acidi grassi polinsaturi (PUFA) omega-3 e il rischio di degenerazione maculare senile. Lo studio è stato pubblicato su Clinical Nutrition.[1]
I ricercatori hanno effettuato la revisione di diversi studi precedenti sull’argomento cercando quelle ricerche incentrate sull’assunzione di PUFA omega-3 attraverso il consumo del pesce.[1]
Hanno analizzato un totale di 21 studi precedenti giungendo alla conclusione che un’assunzione più alta di PUFA omega-3 PUFA poteva essere collegata “significativamente” ad un rischio più basso del 14% di degenerazione maculare senile precoce e del 29% di degenerazione maculare senile tardiva.
Per ogni grammo aggiuntivo al giorno di PUFA omega-3 i ricercatori riscontravano una diminuzione del 6% e del 22% del rischio di degenerazione maculare senile precoce e tardiva, rispettivamente.
Considerando l’assunzione di pesce, 15 g di consumo di pesce al giorno potevano essere collegati ad un abbassamento del rischio di degenerazione maculare senile precoce e tardiva del 13% del 14% rispettivamente.[1]
Nelle conclusioni i ricercatori affermano che una più alta assunzione di PUFA omega-3 o di pesce può essere collegata ad un rischio più basso di sviluppare degenerazione maculare senile, una scoperta che supporta l’idea che un approccio nutrizionale nuovo più basato sul pesce possa prevenire questa stessa patologia.[1]
La degenerazione maculare senile è una malattia progressiva dell’occhio che può portare ad un peggioramento della vista ed è considerata una delle prime cause di abbassamento della vista nelle persone con 50 anni o più.[2]
Note e approfondimenti
- Dietary omega-3 polyunsaturated fatty acids and fish intake and risk of age-related macular degeneration – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.clnu.2021.10.005)
- Degenerazione maculare – Wikipedia (IA)