
È stato sviluppato da un team di ricercatori della Case Western Reserve University un dispositivo, per ora solo un prototipo, che permette di controllare altri dispositivi modificando gli schemi respiratori. Secondo quanto riferisce il comunicato dell’istituto di Cleveland, il nuovo dispositivo, che si inserisce nelle narici, potrebbe essere utilizzato in particolare nel contesto della tecnologia delle “smart home”. I ricercatori descrivono il dispositivo in un nuovo studio su Advanced Materials Interfaces.[1]
Piccola unità autoalimentata
Si tratta di una piccola unità autoalimentata che, una volta inserita nelle narici, potrebbe essere particolarmente utile per tutti quei soggetti che non possono muoversi o che non possono parlare in maniera chiara. Tra l’altro lo stesso dispositivo potrebbe essere utilizzato anche per inoltrare avvisi da remoti al personale medico. Proprio perché può essere utilizzato sia per controllare altri dispositivi che per avvertire il medico, si tratta di un oggetto “speciale”, come la definisce Changyong “Chase” Cao, professore di ingegneria meccanica e aerospaziale che ha guidato il team di studio.
Ennesimo passo verso l’Internet delle cose
Si tratta dell’ennesimo passo verso l’Internet delle cose, un mondo fatto da centinaia o anche milioni di dispositivi, tutti collegati tramite Internet. Molti di questi dispositivi saranno sempre più piccoli e faranno da “ponte”: permetteranno di controllare altri dispositivi, ad esempio elettrodomestici intelligenti. Si parla, giusto per fare qualche esempio, di sistemi di illuminazione, di condizionatori e di sistemi di sicurezza. Un giorno questi sistemi potranno essere controllati non solo tramite il proprio smartphone o tramite la voce ma anche tramite il proprio respiro. “Il nostro nuovo design consentirebbe a chiunque respiri di poter accendere e spegnere i dispositivi o modificare le impostazioni di un termostato, ad esempio”, spiega ancora Cao.
Nanogeneratori triboelettrici
Il dispositivo si basa sui cosiddetti nanogeneratori triboelettrici (TENG) che a loro volta si basano una tecnologia denominata anche “triboelettrificazione”. In pratica il dispositivo converte l’energia meccanica in elettricità. In questo caso l’energia meccanica è rappresentata dal movimento che si fa con le narici, a tratti impercettibile, per respirare. Cao ha denominato il nuovo dispositivo “breathing-driven Human-Machine Interface (HMI) system” (“sistema di interfaccia uomo-macchina (HMI) basato sulla respirazione”). Prevede che il primo dispositivo utilizzabile in ambito pratico potrebbe essere disponibile già tra 3-5 anni.