Uno studio condotto dal ricercatore Fang Li dell’Università del Minnesota e dai suoi colleghi mostra che il coronavirus di Wuhan (2019-nCoV) è caratterizzato da meccaniche di infezione simili al virus della SARS (SARS-CoV).
Le meccaniche risulterebbero simili sia per quanto riguarda il corpo degli animali che quello degli esseri umani.
“Le nostre analisi strutturali prevedono con sicurezza che il coronavirus di Wuhan utilizza ACE2 come recettore ospite”, dichiarano i ricercatori secondo i quali una singola mutazione in uno specifico punto del genoma migliora in maniera significativa la capacità dello stesso coronavirus cinese di legarsi all’ACE2 umano.
L’ACE2 è l’Enzima di conversione dell’angiotensina 2 ed è considerato come il “punto di ingresso” all’interno delle cellule umane per diversi coronavirus, tra cui anche il virus della SARS.
Secondo i ricercatori, l’evoluzione stessa dello coronavirus di Wuhan all’interno dei corpi umani deve essere monitorata con molta attenzione perché potrebbero comparire nuove mutazioni in posizioni specifiche del genoma e produrre focolai ancora più gravi.
Lo studio è disponibile sul Journal of Virology.