
La corrente del Nord Atlantico, un fenomeno climatico globale essenziale perché trasporta l’acqua calda dal Golfo del Messico verso l’Europa e l’oceano Atlantico settentrionale, potrebbe cessare, sebbene in maniera temporanea, durante il prossimo secolo secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports e realizzato da ricercatori dell’Università di Groningen e di quella di Utrecht.
Questa corrente, o meglio un complesso sistema di correnti dell’oceano Atlantico, provoca un fenomeno definito come “capovolgimento meridionale della circolazione atlantica” (Atlantic meridional overturning circulation, AMOC), un fenomeno che garantisce un clima pressoché mite per la maggior parte dell’Europa nordoccidentale, trasportando calore meridionale verso il Nord.
Il fenomeno potrebbe arrestarsi a causa dell’acqua marina che potrebbe aumentare a seguito della fusione dei ghiacci della Groenlandia oltre che per l’eventuale aumento di piovosità.
Già nel periodo tra il 2008 e il 2012 la forza media dell’AMOC è diminuita rispetto al periodo 2004-2008 e c’è stato un breve intervallo alla fine del 2009 ove in cui la sua forza era quasi pari a zero. Secondo i ricercatori, la forza dell’AMOC potrebbe essere sensibile alla presenza d’acqua dolce superficiale.
I ricercatori hanno effettuato simulazioni relative a grossi apporti di acqua dolce nell’acqua marina, che è quello che dovrebbe accadere durante i prossimi decenni con la fusione della Groenlandia, e hanno scoperto che c’è una probabilità del 15% che durante il prossimo secolo questa corrente possa arrestarsi, o quasi del tutto, temporaneamente.
Il ricercatore Daniele Castellana dell’Università di Utrecht, uno degli autori dello studio, dichiara: “Le temporanee interruzioni della corrente nord-atlantica sono da interpretarsi come fluttuazioni della stessa corrente. Le conseguenze di queste fluttuazioni sul clima di Europa e Nord America non sono state analizzate dallo studio, e non ci sono (ancora) prove che affermano una correlazione tra i due fenomeni. Sostanziali variazioni di temperatura sono state trovate, da altri studi, come la potenziale conseguenza di uno stop permanente delle correnti atlantiche. Tale stop permanente, tuttavia, sembra essere molto improbabile nei prossimi 100 anni, come afferma il nostro studio”.
In sostanza eventuali cambiamenti climatici nell’oceano Atlantico del Nord e sui continenti con abbassamenti della temperatura ed eventuali ondate di gelo conseguenti agli stop temporanei della corrente sono eventualità che debbono essere comprovate da studi ulteriori.